Come anticipato alcune settimane fa da Agronotizie, è partira la rivoluzione nel settore del latte: le istituzioni europee hanno tratto insegnamento dalla crisi attraversata nel 2009 e hanno raggiunto un accordo per rafforzare il potere contrattuale dei produttori di latte e prodotti caseari. L’obiettivo: assicurare prezzi più equi e più stabili per sostenere gli allevatori e aiutarli al superamento del regime delle quote latte, che sarà abbandonato nel 2015, pilotando le produzioni.

 

Riconoscimento delle organizzazioni

I produttori potranno riunirsi in Op (Organizzazioni di produttori): una misura introdotta per promuovere l’aggregazione e, così facendo, rafforzare il peso di chi produce all’interno della catena alimentare.

 

Negoziazione dei contratti

Come per l’ortofrutta, le Op saranno autorizzate a negoziare, per conto dei produttori che rappresentano, contratti collettivi con le aziende di trasformazione. A essere stipulati saranno innanzitutto i prezzi, in base a quelli di mercato, tenendo conto anche di altri fattori che possono ripercuotersi negativamente sull’andamento della domanda.
I contratti, da siglare prima della compravendita, serviranno per definire anche quantità fornite, modalità della raccolta e della distribuzione dei prodotti e durata dell’intesa. Per quest’ultima, d’accordo con la filiera, ogni Stato potrà indicare in sei mesi la lunghezza minima.

 

Formaggi Dop e Igp

Regole specifiche riguardano i prodotti caseari tutelati da Denominazione d’origine protetta (Dop) e Indicazione geografica protetta (Igp). Le Op potranno gestire la produzione di questi formaggi, programmando i volumi di modo da garantire un equilibrio adeguato tra domanda e offerta. Perché possano assumere tale ruolo, però, dovranno rappresentare almeno 2/3 dei produttori di prodotti caseari che ricadono all’interno delle suddette categorie. Non solo: questi produttori dovranno fornire almeno 2/3 del latte destinato alla produzione di tali formaggi.

Reazioni

''La filiera lattiero-casearia – ha commentato Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo - avrà finalmente un sistema di regole riorganizzato e coerente con lo scenario attuale''. De Castro ha anche salutato con favore l’esito del primo importante trilogo (il sistema di consultazione tra le istituzioni comunitarie) dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, che per l’agricoltura ha introdotto pari poteri nel processo decisionale a Parlamento e Consiglio europei.

La Confederazione italiana agricoltori (Cia) ha commentato l'accordo di autogoverno dei produttori definendolo “la strada maestra per regolare il mercato, una buona opportunità da estendere però a tutte le filiere agroalimentari''.

Tempistiche

L’intesa dovrà ora essere approvata dal Parlamento europeo riunito in sessione plenaria, probabilmente nel mese di febbraio, nonché dal Consiglio dell’Ue, che rappresenta i governi dei Paesi membri.
Le nuove regole dovrebbero quindi entrare in vigore già nel 2012 e si applicheranno fino al 2020.