In occasione della presentazione della quinta giornata 'Mangiasano', che si svolgerà con iniziative in tutta Italia il prossimo 22 maggio, i presidenti della Cia Giuseppe Politi e dei Vas Guido Pollice hanno illustrato alcune proposte per una zootecnia realmente sostenibile e per tutelare gli italiani a tavola.
“I nostri allevamenti di bestiame (oltre 300 mila stalle) sono invasi da mangime Ogm di provenienza estera. Più di quattro milioni di tonnellate di soia (un quarto del fabbisogno nazionale) e due milioni di tonnellate di mais biotech (in pratica, oltre il 25% del totale) entrano nell’alimentazione degli animali allevati in Italia. Una cifra destinata a raddoppiare nel giro di 4-5 anni. E così, inevitabilmente, prodotti (carne, latte e formaggi) con presenza di organismi geneticamente modificati finiscono sulle tavole degli italiani. Senza interventi mirati, entro un quinquennio c’è, poi, il rischio che la disponibilità di mais Ogm-free a livello internazionale, compreso quello prodotto nel nostro Paese, si riduca di circa il 70%. E questo significa che ne circoleranno meno di 26 milioni di tonnellate, quando già adesso il doppio non è sufficiente a soddisfare le esigenze degli allevatori”, questo quanto sostenuto da Giuseppe Politi, presidente Cia e condiviso dai Vas.
“Occorre, quindi, predisporre e varare al più presto un Piano nazionale di proteine vegetali, utilizzando, eventualmente, anche territori del Demanio, per incrementare la coltivazione di soia italiana, di piselli, fave, favini e sviluppando, contemporaneamente, la produzione di mais, in modo da garantire uno sviluppo di una zootecnica realmente sostenibile e di assicurare alimenti di qualità e privi di biotech”.
La manifestazione, che si tiene nell’Anno internazionale della biodiversità indetto dall’Assemblea generale delle Nazione unite, vuole essere, quindi, l’occasione per riaffermare l’esigenza di difendere e valorizzare l’agricoltura italiana, inimitabile, tipica, diversificata, legata al territorio, sicura e di qualità, che non ha certo bisogno di Ogm, così come la zootecnia.
Colture proteiche in Italia
864 mila ettari da cui si producono: 1.050.000 tonnellate di erba medica, 553 mila tonnellate di soia (160 mila ettari), 56 mila tonnellate di pisello proteico e favino (15 mila ettari).
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