Al via una fase tipicamente estiva dopo un mese di giugno piuttosto instabile. L'alta pressione guadagnerà terreno su buona parte della penisola, con una componente maggiormente africana sulle Regioni centro meridionali; ancora ai margini il nord, più esposto alle infiltrazioni fresche atlantiche. 

Il punto della situazione
Il vasto campo anticiclonico, sbilanciato sulla penisola iberica, non riuscirà dunque a garantire la piena copertura sul territorio nazionale, ove non mancano e non mancheranno possibili infiltrazioni d’aria più fresca oceanica. Una sostanziale stabilità è comunque garantita, limitando gli addensamenti - principalmente ad evoluzione diurna - sulle aree tra l’arco alpino ed i mari occidentali.
Gli elevati contrasti non escludono naturalmente la formazione di violenti temporali, spesso accompagni da grandinate e forti colpi di vento.
Merano, Firenze e Terni tra le città più calde: ponendo Toscana, Sardegna e Trentino tra le Regioni più roventi della nostra Penisola. Nel complesso è comunque stata abbondantemente superata la soglia dei +30°C in quasi tutta Italia, arrivando a registrare oltre +35°C a Poggio Caiano (Po) e Asuni (Or).
A ruota seguono Asuni (Or), Firenze (Fi), San Gavino Monreale (Vs), S. Maria degli Angeli (Pg), Borore (Nu) e Narni Scalo (Tr) con massime sopra i 34°C.
Più contenute, ma comunque di rilievo, le massime di Terni, Inglesias, Caltanissetta, Trento, Bolzano, Frosinone, Grosseto, Tivoli, Roma e Taranto, con oltre +32°C. 

Analisi
L’Italia è entrata in una nuova fase dominata dall'anticiclone subtropicale, che porterà condizioni prettamente estive. Nell’occasione non mancheranno possibili elevazioni del promontorio nord-africano verso le Regioni del Meridione, mentre l'area alpina e parzialmente anche quella padana verranno coinvolte maggiori infiltrazioni instabili atlantiche.
Le Regioni settentrionali saranno quindi a rischio temporali, anche se non mancheranno in ogni caso prolungati spazi soleggiati. Le parentesi instabili legate alle intrusioni oceaniche si limiteranno ai rilievi alpini, ma di tanto in tanto potranno raggiungere le aree pedemontane e le pianure limitrofe. Il flusso di correnti africano investirà invece il Meridione, portando l'isoterma di +20°C a 850 hPa (circa 1500 metri di altitudine) sulle Regioni dell’estremo Sud. 

Caldo, ma non troppo
Grazie all'apporto anticiclonico si avrà quindi un cospicuo rialzo delle temperature, anche se non si potrà parlare di ondata di un caldo eclatante. Da un primo sommario calcolo, considerando che ogni 1000 metri di quota si perdono circa 6-8 gradi, non sarà comunque difficile raggiungere sulle pianure e vallate interne la soglia dei 35 gradi, fino a 40 nelle aree esposte ai venti di ricaduta. 
La percezione del caldo si andrà inoltre ad intensificare, grazie all'aumento dei tassi di umidità dovuti allo scorrimento dei flussi sui mari mediterranei. Umidità che si affermerà come di consueto lungo le coste ed anche in Val Padana, sensibilizzata su quest’ultima anche dai probabili intensi temporali dei prossimi giorni. 

Possibile crisi estiva 
Dall’analisi degli ultimi run modellistici emerge già una possibile rottura della lunga fase estiva al termine della prima settimana di luglio. Tra i modelli più propensi troviamo l’americano Gfs, che da alcuni corse conferma la possibilità che tra il 6 e il 7 luglio vi possa essere una discesa più decisa di aria fresca di origine nord-atlantica sul Mediterraneo centrale.

Questo articolo appartiene alle raccolte: