Una svolta potrebbe arrivare al termine della prima decade del mese, quando i modelli mettono sul piatto due ipotesi: o la prosecuzione del bel tempo con temperature superiori alla norma, o l'arrivo di una goccia fredda dal nord Europa. Quel che è certo ora, è che i temporali continueranno ad animare i pomeriggi sui rilievi.

Il punto della situazione
L'alta pressione delle Azzorre sta lasciando in queste ore l'Italia, ed al suo posto inizia a farsi strada l’anticiclone subtropicale. Le masse d’aria fluiranno dai quadranti sud-occidentali, ovvero da quei settori più caldi del Mediterraneo, portando isoterme alla quota di 1500 metri sui +15°C/16°C, diffusamente oltre le medie del periodo su tutto il Paese.
La particolare collocazione del campo anticiclonico attiverà una maggiore criticità soprattutto sul nord Italia. I massimi di geopotenziale andranno difatti a collocarsi tra le Alpi e l'Europa centro occidentale, aree ove l'effetto della subsidenza - schiacciamento dell'aria verso le basse quote - incentiverà il rialzo delle temperature e la crescita dell'umidità. Date le condizioni meteo-climatiche prettamente estive, non sarà difficile toccare valori termici al suolo compresi tra i +32°C e i +35°C, con situazioni difficoltose laddove sia presente una cospicua umidità relativa. 

Analisi
Le anomalie termiche oceaniche stanno assumendo un ruolo fondamentale nell'attuale configurazione barica. Anomalie negative cospicue persistono difatti a ridosso delle Isole Britanniche e su un'ampia fascia atlantica che si estende dalle Azzorre all'Africa equatoriale. Situazione che va ad influenzare normalmente la Corrente a getto (in inglese Jet Stream, ovvero quel flusso d'aria di sezione relativamente stretta che scorre a 11 chilometri di altezza, dal polo all’equatore), richiamando sistematicamente vortici ciclonici al largo del Portogallo e del Marocco. Le elevazioni anticicloniche africane, non avendo troppe scelte, andranno ad elevarsi facilmente sulla Penisola Iberica, con possibili ripercussioni sull'Europa centro occidentale.
L’Italia, rimanendo ai margini, non avrà però un’egemonia duratura della stabilità, ma di tanto in tanto soffrirà di refoli instabili in infiltrazione dai quadranti nord orientali.   

Un primo break
Una breve pausa arriverà appunto al termine della prima decade mensile. Una goccia fredda posizionata sui Balcani sfrutterà una distrazione del promontorio subtropicale, a causa della continua pressione del fronte polare, per avanzare verso ponente in direzione delle regioni centro-meridionali italiane. Tali spifferi freschi daranno vita ad una fase più instabile ove non mancheranno locali temporali.
Correnti più fresche, frutto di una saccatura nord-atlantica, riusciranno a raggiungere in un secondo momento anche le regioni settentrionali, innescando qualche fenomeno anche su quest’ultime aree. 

Evoluzione
L’analisi dei principali modelli previsionali mostra, chi prima chi dopo, soluzioni instabili più consistenti per la decade centrale del mese. Ad oggi emergono ancora alcune divergenze tra il centro di calcolo europeo Ecmwf, che prosegue nella direzione più fresca, e Gfs che vede invece l’ennesima goccia fredda verso il Portogallo e l'arcipelago delle Azzorre, con conseguente elevazione dell’africano nel cuore del Mediterraneo. Due soluzione ben distinte, che darebbero luogo a condizioni meteorologiche alternative: nel primo caso si realizzerebbe una prima crisi stagionale, nel secondo si proseguirebbe sulla falsa riga del meteo attuale

In breve
Le condizioni del tempo si manterranno stabili e le temperature aumenteranno ancora, specie al Nord. Cieli prettamente sereni lungo le coste e sulle aree pianeggianti, con temporali ad evoluzione diurna localizzati principalmente sui rilievi e zone limitrofe. Tale scenario non muterà sino al 10 di giugno circa, quando si arriverebbe al fatidico bivio: o break stagionale, o prosecuzione del periodo anticiclonico. La seconda soluzione è però maggiormente quotata, viste anche le considerevoli anomalie termiche in Atlantico. 

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