La vendemmia è iniziata o sta per iniziare, ma ci possono essere ancora problemi per l'uva in vigna, come la botrite che può portare a veloci ammuffimenti dei grappoli.

 

Un problema che quest'anno può essere particolarmente pericoloso con l'uva danneggiata dalla peronospora, dall'oidio, dalla grandine o dagli attacchi di tignola e con l'ondata di maltempo che in questi giorni sta imperversando sul Paese.

 

L'agente responsabile di questa malattia, nota anche come muffa grigia, è un fungo, Botrytis cinerea, che attacca l'uva penetrando da aperture nella buccia.

 

Quindi gli acini danneggiati rappresentano una via d'accesso per questo fungo e possono portare in breve tempo all'infestazione di tutto o di gran parte del grappolo, che risulta da scartare per la produzione di vino di qualità.

 

Come tutti i funghi poi è avvantaggiato dall'alta umidità dovuta alle piogge di questi giorni e magari dal rialzo delle temperature che è da attendersi per le settimane prossime.

 

Quindi, soprattutto se c'è uva non sana ancora sulla pianta, intervenire per contrastare l'attacco del fungo può essere fondamentale.

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La prima cosa da fare è la defogliazione, cioè la rimozione delle foglie per scoprire i grappoli in modo da evitare ristagni di umidità e da permettere al sole di asciugarli più velocemente sia dalla pioggia che dalla rugiada mattutina.

 

Inoltre scoprire i grappoli è utile anche per aumentare l'efficacia dei trattamenti di emergenze che si possono rendere necessari.

 

E per questi trattamenti, con la vendemmia imminente, bisogna scegliere prodotti che abbiano un tempo di carenza basso o nullo e che non rischino di interferire con le fermentazioni del mosto.

 

Fungicidi di sintesi e prodotti rameici sono quindi da scartare.

 

Particolarmente interessanti invece sono 2 tipologie di prodotti per 2 strategie di controllo diverse:

le polveri di roccia, come bentoniti e zeoliti, per il controllo fisico e i microrganismi utili per il controllo biologico.

 

L'uso delle bentoniti e delle zeoliti contro la botrite ha lo scopo di asciugare le superfici e favorire la cicatrizzazione di eventuali ferite sugli acini, creando un ambiente sfavorevole al fungo.

 

In generale le bentoniti hanno una maggiore resistenza al dilavamento dovuto alla pioggia, mentre le zeoliti permettono una completa traspirabilità sulle superfici della pianta.

 

Particolarmente interessanti sono i microrganismi per il controllo biologico, in quanto premettono un contrasto attivo del fungo parassita e sono ovviamente innocui per l'uomo.

 

Inoltre, essendo esseri viventi, colonizzano l'uva permettendo un effetto di lunga durata e resistendo piuttosto bene anche al dilavamento da parte della pioggia.

 

Tra questi microrganismi troviamo Bacillus subtilis, Bacillus amyloliquefacens, Trichoderma atroviride, Metschnikowia fructicola e Aureobasidium pullulans e Pythium oligandrum.

 

Questi microrganismi si trovano in formulati commerciali da somministrare con una normale irroratrice.

 

L'importante è che l'irroratrice sia pulita perché residui di rame, di fungicidi o di insetticidi possono uccidere i microrganismi del formulato o ridurne sensibilmente l'efficacia.