Proseguono i tentativi per ottenere un soddisfacente controllo delle infestanti tramite il rilascio di agenti biologici come gli insetti. Questi, infatti, possono diventare parassiti per le malerbe, esercitando contro queste una pressione che si somma a quella degli erbicidi. 
Un articolo sulla rivista Invasive Plant Science and Management esamina cinque casi di successo nell'uso di insetti negli Stati Uniti per il controllo delle infestanti. Per esempio, è stata testata l'azione di Ceratapion basicorne, un coleottero curculionide, contro l'infestante Centaurea solstitialis L., o fiordaliso giallo, e Carthamus tinctorius L., un'asteracea.
Prima di rilasciare un insetto per controllare le malerbe, i vantaggi e i rischi vanno ovviamente soppesati, dal momento che un insetto fitofago potrebbe divenire pernicioso anche per la coltura stessa. Quindi vanno realizzati binomi "insetto-malerba" molto specifici.

L'ente che sta monitorando queste nuove tecniche di controllo è l'U.S. Department of Agriculture Animal Plant Health Inspection Service, agenzia responsabile per le strategie di controllo biologico.
Gli autori della ricerca sostengono che i cinque insetti utilizzati hanno dato risultati soddisfacenti e che il rischio di una loro "deviazione" sulle piante coltivate sia minimo.
Sul lungo termine, infatti, gli autori ritengono che la legislazione che norma il biocontrollo delle malerbe dovrebbe essere modificata per includere questa analisi "rischi-benefici", idealmente, nelle prime fasi del programma di controllo, rilevando che questo si è già dimostrato efficace in Nuova Zelanda e Australia.


Il testo completo è su: “Successes We May Not Have Had: A Retrospective Analysis of Selected Weed Biological Control Agents in the United States”. Invasive Plant Science and Management, Vol. 7, No. 4, October–December 2014