“Un provvedimento sbagliato e dannoso che va ad aggravare la situazione per i nostri cerealicoltori che già vivono una pesante emergenza, con prezzi in caduta libera e costi alle stelle”. Così il presidente della Cia - Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi commenta la decisione della Commissione Ue di correggere al ribasso i dazi all’import di grano duro, azzerando quelli per le produzioni di alta qualità, proveniente da paesi terzi.

Il dazio per il grano di alta qualità passa da 16,73 euro la tonnellata a zero. Per quanto riguarda la media qualità si scende da 26,73 a 3,49 euro la tonnellata, mentre per la bassa qualità si va da 46,73 a 23,49 euro la tonnellata.
La Commissione - evidenzia la Cia - ha giustificato la riduzione dei dazi con l’aumento dei noli nei porti aumentati di 18,53 euro per tonnellata e del calo del prezzo del grano duro sul mercato Usa, passato da 125 a 121 euro.

Siamo in presenza di una misura che bisogna assolutamente contrastare. E' un provvedimento che - afferma Politi - arriva in una fase drammatica di mercato, con il grano duro in Italia ormai pagato al di sotto dei prezzi di produzione e con la previsione di una nuova contrazione delle semine a livello nazionale ed europeo. Per questa ragione chiediamo l’intervento immediato del governo italiano e dello stesso Parlamento europeo affinché svolgano un’azione incisiva per far ripristinare i dazi sul grano duro, soprattutto su quello di buona qualità. La totale eliminazione di questo dazio, infatti, umilierebbe ulteriormente i produttori che hanno investito molto in qualità e ricerca”.