L'olivo è la pianta tradizionale del mediterraneo per eccellenza, eppure la sua storia si sta pian piano evolvendo. La geografia e la territorialità, le tecniche di coltivazione, gli stili di vita, il mercato, stanno cambiando anche in relazione al cambiamento globale e alle condizioni climatiche.

 

Ad oggi non c'è un unico modo giusto per coltivare l'olivo. Ogni areali possiede le proprie finalità produttive e paesaggistiche, le proprie condizioni pedologiche e climatiche. Diventa, quindi, necessario un confronto su questi temi per condividere studi ed esperienze e favorire un migliore approccio tecnico scientifico alla realizzazione di nuovi impianti olivicoli, così come al ripristino produttivo di quelli esistenti.

 

E a questo ci pensa l'Accademia dei Georgofili insieme al Collegio Nazionale dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati, che hanno, infatti, avviato un ciclo di incontri sull'olivicoltura che parte da un evento dedicato al raffronto tra tipologie di impianto tradizionali e moderne, per poi affrontare gli ulteriori e molteplici aspetti che caratterizzano il comparto.

 

Il primo evento dal nome "Olivicoltura oggi e domani: tradizionale, intensiva, superintensiva. Opportunità e criticità a confronto nei vari contesti" si terrà giovedì 29 settembre 2022 a partire dalle 14:30.

 

L'evento è ibrido e può essere seguito in presenza presso l'Accademia dei GeorgofiliLogge Uffizi Corti a Firenze, oppure online previa iscrizione obbligatoria entro le 14 di mercoledì 28 settembre al seguente link.

 

Ai periti agrari e periti agrari laureati che parteciperanno all'evento saranno riconosciuti 3 Cfp.

 

Programma

Per i saluti istituzionali saranno presenti Massimo Vincenzini presidente dell'Accademia dei Georgofili e Mario Braga presidente del Collegio Nazionale Periti Agrari e Periti Agrari Laureati e a coordinare l'evento Federica Rossi del Cnr e Lorenzo Venturini del Collegio Nazionale Periti Agrari e Periti Agrari Laureati.

 

Seguiranno le relazioni di:

  • Riccardo Gucci dell'Università di Pisa, "Perchè servono nuovi oliveti e i modelli di impianto proponibili";
  • Aleandro Ottanelli del Collegio Nazionale Periti Agrari e Periti Agrari Laureati e dell'Università degli Studi di Firenze, "Modelli colturali e adattabilità delle cultivar alla raccolta meccanica in continuo: esperienze in Toscana";
  • Tiziano Caruso dell'Università degli Studi di Palermo, "Sistemi di impianto, cultivar e macchine: interazione imprescindibile per il rilancio dell'olivicoltura";
  • Alessandro Tincani del Collegio Nazionale Periti Agrari e Periti Agrari Laureati, "Prospettive future: la valorizzazione degli impianti esistenti";
  • Franco Famiani dell'Università degli Studi di Perugia, "Scelte e tecniche per massimizzare l'efficienza dei nuovi oliveti";
  • Vincenzo Nisio del Collegio Nazionale Periti Agrari e Periti Agrari Laureati, "Esperienze su nuovi impianti e valorizzazione dei vecchi impianti olivicoli - Campania e non solo".