"Dopo due anni di prove - spiega Massimo Cristofori, commerciale di Salvi Vivai - possiamo sicuramente affermare che le varietà della 'serie Sweet' ben si adattano ad essere coltivate attraverso impianti intensivi e su portinnesti nanizzanti (in specifico su Gisela® 5).
Gli astoni, già all’impianto, si presentavano ben lignificati e con internodi corti: qualità questa che ci ha permesso di avere già al primo anno di vegetazione piante con numerosi germogli. Questa ricchezza di germogli rappresenta la base ideale per una buona produzione: al secondo anno infatti abbiamo raccolto 0,4-0,7 kg a pianta. La piena produzione si ha al 4° anno, per una durata media di circa 10-12 anni. Mediamente si produce 12-15 tonnellate per ettaro, con elevata qualità. La densità dell'impianto va dalle cinquemila alle seimila piante per ettaro”.
Particolare della pianta di Sweet Lorenz® PA2UNIBO* con internodi corti
(Fonte foto: © AgroNotizie)
Di notevole pregio è anche la pezzatura dei frutti: il 90% della produzione supera il calibro di 28 mm, mantenendo intatto l'elevato sapore. Le varietà della serie Sweet selezionate dai ricercatori dell’Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna sono 5: Sweet Ariana® PA1UNIBO*, Sweet Lorenz® PA2UNIBO*, Sweet Gabriel® PA3UNIBO*, Sweet Valina® PA4UNIBO* e Sweet Saretta® PA5UNIBO*.
Questo gruppo varietale permette di avere un ventaglio di raccolta di circa 30 giorni, con frutti dalle medesime caratteristiche gustative: si va dal +3 rispetto a Burlat della varietà Sweet Ariana® PA1UNIBO* fino al +28 della tardiva Sweet Saretta® PA5UNIBO*.
"Inoltre il campo sperimentale - conclude Cristofori - è stato il luogo adatto per testare, con esiti molto positivi, una particolare copertura monofilare che contemporaneamente funge da antipioggia, antigrandine, antinsetto (Drosophila suzukii), antiuccello e antibrina. Il nostro obiettivo finale del progetto è quello di fornire al cliente un’informazione ancora più completa e all’avanguardia, allo scopo di accompagnarlo e guidarlo verso le migliori scelte produttive”.