La portata del rischio fitosanitario della Drosophila suzukii Matsumura è enorme: basti pensare che si tratta di un insetto inserito nell’Alert list dell'Eppo, l'Organizzazione europea e mediterranea per la protezione delle piante. Il suo primo ritrovamento in Italia è avvenuto nel 2009 in Trentino; in seguito è stata segnalata nel 2011 in Emilia-Romagna.

Abbiamo intervistato Silvia Paolini, ricercatrice di Astra - Innovazione e sviluppo, Unità operativa di Martorano 5, per capirne il pericolo e come combatterla.

"Nel 2012 abbiamo iniziato il monitoraggio di questo insetto nella Provincia di Forlì-Cesena, assieme al Servizio fitosanitario dell'Emilia-Romagna - spiega Silvia Paolini -, raccogliendo pochi individui. Le condizioni climatiche di quell'anno ne hanno sicuramente limitato lo sviluppo e hanno portato segnali non significativi. Nel 2013 invece l'insetto ha cominciato ad apparire in modo molto più significativo, provocando danni economici più importanti nelle varietà tardive. Nel 2014 il fenomeno è esploso: ci sono stati problemi e si sono riscontrati danni, in questo caso soprattutto sulle varietà precoci. La Drosophila suzukii è un insetto polifago, dal rapido ciclo di sviluppo e con elevata variabilità di presenza in campo. Caratteristiche che unite al suo particolare ovodepositore, che gli permette di deporre le uova all'interno di frutti sani, lo rendono particolarmente pericoloso. Proprio per questi motivi il monitoraggio è sicuramente il primo passo per individuare tempestivamente i primi innalzamenti di volo degli adulti ed avviare opportune strategie di difesa".

Trappola standard usata nell'attività di monitoraggio regionale ed interregionale (Fonte foto: Astra-Innovazione e sviluppo)


Il monitoraggio come punto chiave della difesa
"E' necessario eseguire un tempestivo monitoraggio delle uova sui frutti e degli adulti. I primi vengono effettuati a partire dall'invaiatura fino a piena maturazione su campioni di frutti prelevati dalle aziende monitorate. La presenza di uova viene accertata attraverso la visione del frutto al microscopio binoculare.
Gli adulti vengono catturati mediante trappole standard costituite da una bottiglia di plastica da un litro, di colore rosso, con una corona di fori da 5-6 mm di diametro per permettere all'insetto di entrare. L'innesco alimentare (circa 200 cc) 
è formato da una miscela di 3/4 di aceto di mele, 1/4 di vino e 1-2 cucchiaino di zucchero di canna. La trappola va poi appesa ai rami più bassi dei fruttiferi da monitorare o, per la fragola, tra le foglie delle piante. Deve essere cambiata e controllata una volta alla settimana. Segnaliamo come l'insetto con l'aumento delle temperature sopra i 30° tenda a diminuire la sua presenza e come la sua presenza sia strettamente legato all'invaiatura del frutto".


Ancora sperimentale la difesa chimica
"Al momento non esistono ancora sostanze attive registrate contro la Drosophila suzukii. Esistono però alcuni principi attivi registrati per altre avversità che hanno un effetto indiretto anche sulla Drosophila. Non siamo ancora in grado di parlare di una vera e propria lotta chimica ma i risultati delle prime sperimentazioni ed i riscontri di campo delineano le prime strategie. Nella lotta chimica è importante rimanere "coperti" fino alla raccolta del prodotto in quanto la maturazione è senz'altro il periodo di maggiore sensibilità. Ricordiamo che un danno di pochi punti percentuali del prodotto può portare alla perdita dell'intero lotto di produzione e quindi del potenziale guadagno".

Individui di Drosophila suzukii Matsumura all'interno di un contenitore per il campionamento: l'adulto maschio è quello con il puntino nero sull'ala all'interno del cerchio rosso