Nella giornata di sabato 27 settembre 2008 il CRA, Centro ricerche per la Frutticoltura di Roma ha organizzato la tradizionale mostra pomologica che è arrivata alla 45aedizione. A corollario dell’evento l’Istituto ha permesso a quanti ne fossero interessati di poter visitare i campi del germoplasma, visita ai laboratori di propagazione e di poter eseguire prove di consumo su alcune varietà di melo e pero.

L’elemento chiave e trainante di questa manifestazione è rappresentato dalla biodiversità presente in frutticoltura. ‘Molte specie e varietà che oggi sono presenti in frutticoltura e sul mercato – spiega Carmine Damiano, Direttore del Cra, Centro ricerche per la frutticoltura Roma – devono la loro esistenza alle biodiversità, basti pensare alla Fragola moderna (Fragaria ananassa) nata dall’incrocio tra F.chilonensis x F.virginiana. Altro 'testimone' importante è rappresentato dalla vite che senza la presenza di queste biodiversità sarebbe morta al sopraggiungere della Fillossera in Europa.’

‘L’Istituto – sottolinea Luigi Conte del Cra -  ha prodotto negli ultimi anni brevetti per 23 varietà di pesche, nettarine e percoche. Queste sono suddivise in pesche bianche platicarpe (Ufo), nettarine bianche platicarpe (Platinet), pesche deantocianiche (Ghiaccio) e pesche gialle a sapore subacido ma con polpa croccante ed aromatica (Kalos). Altre interessanti selezioni sono in valutazione e permetteranno principalmente di ampliare il calendario di maturazione di quei gruppi già messi sul mercato permettendo così di dare ulteriori e valide possibilità ai frutticoltori moderni.’

‘Le biodiversità rappresentano una risorsa importante per la genetica autocotona - evidenzia Carlo Fideghelli - al fine di eseguire un miglioramento genetico per le piante da frutto. Le biodiversità vengono impiegate - secondo una statistica - per il 41% dalla ricerca, per il 2/3% per il miglioramento genetico, per il 7% per forniture a privati mentre per l’8% non sono utilizzate. L’elemento importante per l’ottenimento di nuove varietà o per migliorare quelle già esistenti è rappresentato dall'estrapolare dalle vecchie cultivar quelle caratteristiche intrinseche valide ed utili ai fini sia agronomici che colturali, che organolettici. E' inoltre necessario continuare ad esplorare il materiale selvatico per poter trovare cultivar con altre nuove caratteristiche interessanti che ancora oggi non sono conosciute. Basti pensare al Pyrus pyroster ssp. sylvestris che presenta un'elevata resistenza alla siccità ed acidità, particolarmente indicato quindi per sfruttare suoli aridi ed asfittici. Altro esempio è rappresentato dal Pistacia terebinthus monoico e dal Corylus colurna che non presenta attività pollonifera.’   

 

Uno schema esemplificativo delle attività di ricerca sulla biodiversità

Specie Caratteri utili per il germoplasma 
Albicocco Resistenza ai freddi invernali
  Resistenza alla Sharka
  Fioritura tardiva
Ciliegio Resistenza alla Monilia
  Autocompatibilità
  Basso fabbisogno in freddo
  Resistenza allo spacco
  Elevate proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie
  Facile distacco dal peduncolo
Mandorlo Autocompatibilità
  Resistenza a Polystigma ochiroceum
  Resistenza a Fusicoccum amigdali
  Resistenza a Monilia
Melo Resistenza a Ticchiolatura
  Resistenza all'Oidio
  Habitus vegetativo compatto
  Qualità nutraceutiche
Nocciolo Resistenza Eriofide
  Scarsa attitudine pollonifera 
  Scarsa suscettibilità all'irrancidamento
Pero Resistenza alla Psilla
  Resistenza al fuoco batterico
  Resistenza alla Elmintosporiosi
  Resistenza alla Ticchiolatura
  Precocità e qualità
  Qualità nutraceutiche
  Resistenza all'immezzimento nelle varietà estive
Pesco Elevati contenuti antiossidanti
  Resistenza alla Bolla
  Resistenza al Corineo 
  Resistenza alla Monilia
  Resistenza alla Citospora
Susino Precocità
  Elevata qualità del frutto