Efficienza ed efficacia dei trattamenti fitosanitari, migliore gestione dei prodotti, riduzione degli sprechi e attenzione alla strategia Farm to fork.
Su questi elementi ruotano alcuni punti cardine per il presente e il futuro delle irroratrici, così come emerge dal convegno online ad hoc, "Dal controllo alla regolazione delle irroratrici", organizzato dalle tre agenzie di sviluppo regionali di Basilicata, Marche e Sardegna con il patrocinio di Aipp ed Enama e la collaborazione di AgroNotizie (come mediapartner).

Al centro della discussione la revisione della direttiva sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Tra i temi principali la "difesa integrata" intesa come la protezione e la tutela di agricoltori, operatori, consumatori, ambiente, oltre all'implementazione della formazione, il possibile uso dei droni, il controllo periodico delle macchine (con l'obbligo del registro di quelle in uso), le restrizioni su alcuni prodotti, il monitoraggio degli effetti sull'ambiente, lo smaltimento in sicurezza.

"Siamo particolarmente impegnati nella protezione delle piante - osserva Gianfranco Romanazzi, presidente Aipp - la Farm to fork porterà all'ottimizzazione nell'impiego degli agrofarmaci. Oltretutto, si chiude oggi l'anno internazionale sulla salute delle piante".

Secondo Marcello Onorato, direttore Laore Sardegna, "curare bene le piante significa curare noi e salvare il pianeta. In questo momento storico è fondamentale la conoscenza. Dobbiamo migliorare sempre di più le tecniche e ampliare il confronto".

Per Aniello Crescenzi, direttore Alsia, è "un tema che fortunatamente è venuto fuori negli ultimi dieci anni. È un segmento della filiera molto importante. Ha incidenza sulla salute delle piante, dell'ambiente, degli operatori, nonché dei consumatori. Al settore servono forti interventi innovativi da parte pubblica. Inoltre è fondamentale estendere" questo tema a un "coordinamento del ministero a livello nazionale, perché è poco utile muoversi in modo differenziato tra regioni".

Un efficace utilizzo delle macchine irroratrici è un aspetto importante per la sostenibilità dell'uso dei prodotti fitosanitari. Aver reso obbligatorio dal 2017 il controllo funzionale di queste macchine per tutte le aziende agricole europee è stato un passaggio importante ma solo propedeutico al loro uso razionale. L'efficacia della distribuzione del prodotto fitosanitario, infatti, si ottiene solo con un'adeguata regolazione dell'irroratrice che è necessario sia adattata alle specifiche condizioni di lavoro.

Spazio anche al Recovery plan. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) punta sull'agricoltura sostenibile e l'economia circolare con 7 miliardi di euro; inoltre sono previsti contributi in conto capitale per l'ammodernamento delle macchine agricole per 500 milioni di euro.
 
In quest'ottica - viene spiegato da Paolo Balsari (Disafa, Università degli studi di Torino) - con l'agricoltura di precisione è prevista una riduzione del 25-40% dell'uso di fitofarmaci e, grazie all'agricoltura 4.0 (crediti di imposta), una riduzione delle emissioni dei trattori che (grazie allo svecchiamento del parco macchine) diventano anche più sicuri. È per questo che la macchina irroratrice diventa un elemento centrale per raggiungere molti degli obiettivi fissati a livello europeo e nazionale come per esempio la riduzione dei residui e delle perdite, una maggiore sostenibilità ambientale, un minore inquinamento delle acque, e il taglio del consumo stesso di fitofarmaci.

Quello che servirebbe fare - viene messo in evidenza - è "garantire l'efficienza funzionale delle macchine irroratrici in uso, creare un registro nazionale delle macchine, legare il superamento del controllo funzionale alla condizionalità della Pac, l'obbligo della presenza sulla macchina di ugelli antideriva, consentire l'impiego di dosi per ettaro inferiori a quelle minime indicate in etichetta, garantire una corretta regolazione della macchina".