Le ragioni della frenata vanno individuate solo in parte nella crisi, perché – secondo Goldoni – a pesare sul crollo delle vendite influisce anche la "riduzione sensibile del numero di aziende agricole nel nostro Paese", che con 1.620.844 imprese ha subito una cura dimagrante del 32,3% (fonte: Censimento agricoltura Istat).
Infatti, i modelli industriali agrimeccanici comparabili con l'Italia, ovvero Francia e Germania, "hanno già superato brillantemente la crisi internazionale del 2008-2009, tanto che le vendite risultano in crescita del 6,4% in Germania e del 13,3% in Francia".
I numeri italiani
"Rispetto alle 13.556 trattrici immatricolate nel primo semestre del 2011 – spiega nel dettaglio Goldoni - quest'anno le vendite si sono fermate 10.589 unità. In negativo sono anche i dati relativi alle mietitrebbiatrici (-7,5%), alle trattrici con pianale di carico (-23,7%) e ai rimorchi (-15,2%)".
Una caduta che va avanti da anni e che "ha visto un miglioramento limitato solo ai primi mesi dello scorso anno, per effetto degli incentivi alla rottamazione, oggi difficile da attuare". Si tratta di una sofferenza trasversale, che colpisce anche le macchine per movimento terra e quelle per il giardinaggio.
Export positivo
Tengono le esportazioni, che dopo l'incremento del 14% nel 2011, nei primi quattro mesi del 2012 avanzano del 18,4% per le trattrici e all'8,3% per le altre tipologie di macchine. In crescita sono anche le esportazioni per il comparto del movimento terra. Oltre ai tradizionali mercati di Francia e Germania, salgono le quote degli Usa (terzo mercato) e della Russia (al sesto posto, con 37mila trattrici assorbite nel 2011). "Sono letteralmente esplosi, in questi anni, India e Cina – osserva Goldoni – con rispettivamente 470mila e 350mila trattrici importate".
Nel mirino dei costruttori italiani c'è anche l'Africa, come rivela Goldoni: "Il continente ha un gap enorme da colmare, visto che ad oggi detiene appena il 2% del totale delle trattrici operanti nel mondo".
Sicurezza e Psr
Fra le leve per la crescita Goldoni menziona anche quella relativa alla sicurezza: "Abbiamo ancora una significativa incidenza di infortuni in agricoltura e questo merita grande attenzione".
"Gli standard di sicurezza dei mezzi meccanici oggi si presentano davvero molto evoluti, anche con l'impiego di dispositivi elettronici avanzati – puntualizza il numero uno di FederUnacoma – e la causa principale degli incidenti rimane l'imprudenza e la superficialità di molti operatori e l'obsolescenza dei mezzi meccanici utilizzati. Anche per questo occorre una politica che incentivi l'introduzione di mezzi di nuova generazione, magari utilizzando le risorse dei Piani di sviluppo rurale (Psr)".
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Fonte: VeronaFiere