È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 44 del 21 febbraio 2023 il Decreto Interministeriale del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste del 28 dicembre 2022, contenente la disciplina del regime di condizionalità sociale ai sensi del Regolamento (Ue) 2021/2115 e del Regolamento (Ue) 2021/2116. L'atto era stato firmato congiuntamente dai ministri dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, dell'Interno Matteo Piantedosi, del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone, e della Salute Orazio Schillaci.

 

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Al momento questo provvedimento è volto solo a disegnare il flusso di informazioni tra gli enti chiamati a controllare la materia - Asl, ispettorati del lavoro, regioni, eccetera - che possono intercettare forme di lavoro non in linea con la condizionalità sociale. Resta a questo punto da sciogliere il nodo delle sanzioni da applicare, per il quale si è in attesa di un secondo Decreto.

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All'articolo 1 comma 3 del Decreto c'è una norma di rinvio: "Con successivo Decreto del ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, da adottare entro sessanta giorni dall'entrata in vigore del presente, è definito il sistema sanzionatorio, nella forma di riduzioni dell'importo dell'aiuto del sostegno da versare, di cui agli articoli 88 e 89 del Regolamento (Ue) 2021/2115".


Le violazioni riguardano l'allegato IV del Regolamento (Ue) 2021/2115, a partire dalle norme applicabili della Direttiva 2019/1152 "Condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili", che impone contratti in forma scritta, da rilasciare entro il settimo giorno di lavoro, con condizioni che possono essere modificate solo per iscritto e che comunque prefigurano una durata prevedibile minima del tempo di lavoro. Infine è prevista la formazione obbligatoria e la disciplina contrattuale del periodo di prova. In violazione di queste norme, si potrà arrivare a perdere in tutto o in parte l'aiuto Ue.


Ma non solo. La condizionalità sociale è anche soggetta al rispetto della Direttiva 89/391/CEE "Misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori" e della Direttiva 2009/104/CE "Requisiti minimi di sicurezza e di salute per l'uso delle attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori".

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