Le risorse - viene spiegato - ammontano a un totale di 4,2 milioni, con un tetto previsto per ciascun progetto di 300mila euro, e una copertura fino al 90% della spesa ammessa al finanziamento. I progetti di ricerca dovranno essere orientati al miglioramento delle produzioni biologiche, all'innovazione dei processi produttivi delle imprese biologiche, al trasferimento tecnologico, alla fruizione e diffusione dei risultati della ricerca e alla diffusione dei benefici e vantaggi dell'agricoltura biologica.
"Il nostro obiettivo è chiaro - osserva Teresa Bellanova - rafforzare l'intera filiera del biologico, che consideriamo un comparto sempre più strategico per l'agricoltura italiana verso la sostenibilità integrata individuata dal Green deal, dalla strategie Farm to fork e nella nuova Pac come chiave di volta ineludibile per l'agricoltura del futuro".
Di grande ampiezza e attualità gli assi strategici che orienteranno i progetti: dal miglioramento genetico alla meccanizzazione, all'approccio agroecologico nelle aziende bio alle tecniche di trasformazione, passando per la riduzione degli input, lo sviluppo sostenibile del territorio, la tutela ambientale, forestale e paesaggistica. Inoltre, potranno essere presentati progetti anche specificamente rivolti a due segmenti come florovivaismo e piante officinali, comparti sempre più prossimi alle dinamiche del biologico. Le università e gli enti pubblici hanno la possibilità di presentare entro quarantacinque giorni dalla data di pubblicazione in Gazzetta ufficiale le proprie proposte progettuali, che potranno prevedere la partecipazione, come "unità operative", di altri enti privati che hanno tra gli scopi statutari la ricerca e la sperimentazione e che non perseguono scopo di lucro. E' invece obbligatorio, pena l'inammissibilità del progetto, il coinvolgimento nelle attività progettuali di almeno un'azienda biologica o biodinamica.
"La definizione delle tematiche e l'approccio partecipato previsto dal bando - prosegue la ministra - sono frutto di un percorso di condivisione con il settore biologico, attraverso il coinvolgimento del Comitato permanente di coordinamento per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica. Istituito nel 2016 con funzioni di indirizzo strategico per i progetti di ricerca nel settore biologico, il Comitato prevede la partecipazione delle regioni, delle rappresentanze di settore e degli enti vigilati dal ministero".
Poi l'orizzonte dell'Agenda per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite: "Da questi progetti ci aspettiamo indicazioni utili per il raggiungimento degli obiettivi che l'agricoltura è chiamata a perseguire da qui al 2030 - dice ancora - non si possono chiedere nuovi impegni agli agricoltori, se non garantendo un costante accompagnamento in termini di ricerca e innovazione, che metta le aziende agricole nelle condizioni di mantenere la propria competitività sul mercato. Per tale motivo è richiesto agli enti proponenti di includere nelle proposte specifiche e concrete attività di divulgazione dei risultati dei progetti".
"Questo bando è un ulteriore strumento a sostengo di un comparto che peraltro vede l'Italia prima in Europa per numero di operatori, con oltre 80mila aziende bio - conclude Teresa Bellanova - una leadership quanto mai preziosa alla luce di quanto la pandemia ci ha insegnato, mettendo al primo posto sicurezza, salute alimentare, informazioni corrette. Obiettivi irrinunciabili, che evidenziano l'assoluta strategicità del nostro settore e della filiera agroalimentare".