Arriva la nuova Doc per il prosecco rosè. Lo annuncia la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova riferendo del via libera da parte dell'Ue "al disciplinare di produzione del prosecco rosé Doc con la modifica da noi richiesta che rende possibile contare sulla nuova tipologia".

"E' un'ottima notizia - osserva Teresa Bellanova - che consente, ai produttori di un vino che da sempre oltre confine riscuote uno straordinario successo, di presidiare e conquistare un mercato più ampio e che negli ultimi anni ha registrato una crescita sempre più importante in termini economici e di quantitativi"
I numeri parlano chiaro: in gioco c'è infatti "un esercito di 11.460 viticoltori, 1.192 aziende vinificatrici, 347 case spumantistiche che concorrono al successo senza eguali di una denominazione tutta made in Italy, diventata emblema e indiscussa bandiera nel mondo".
   
Grazie alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale Ue viene approvata la modifica richiesta dal ministero del disciplinare di produzione del prosecco Dop per l'introduzione della tipologia rosè con obbligo dell'indicazione dell'annata. Il nome deciso dal Consorzio di tutela del prosecco Doc per il nuovo vino è 'Prosecco spumante rosé millesimato'.
"L'accoglimento della nostra richiesta - prosegue Teresa Bellanova - sarà traino per l'intero sistema vitivinicolo nazionale che a causa della pandemia ha registrato una contrazione del valore delle vendite all'estero dopo il record fatto segnare lo scorso anno con oltre 6 miliardi e che sta soffrendo in modo evidente anche per gli evidenti problemi che il canale della ristorazione sta affrontando".

In particolare, questa la mappa del disciplinare con gli otto punti contenuti nella richiesta italiana accolta dall'Ue:
  • Prosecco Dop - Spumante rosé - nella categoria Vs e Vsq; è inserita la tipologia spumante rosé al fine di introdurre nella denominazione una produzione di spumante ottenuto da vitigni Glera B. e Pinot nero vinificato in rosso.
  • Base ampelografica; la tipologia spumante rosé prevede la seguente composizione di varietà di viti: Glera B. minimo 85%, massimo 90%; Pinot nero vinificato in rosso minimo 10%, massimo 15% (questa composizione permette di ottenere la colorazione rosé).
  • Resa di uva ad ettaro e titolo alcolometrico volumico naturale minimo; la resa massima di uva della varietà Pinot nero è stata stabilita a 13.500 chilogrammi per ettaro per consentire una maggiore concentrazione di sostanza colorante ed una maggiore stabilità della stessa. Il titolo alcolometrico volumico naturale minimo è stato indicato a 9% vol.
  • Elaborazione: la tipologia deve essere prodotta esclusivamente per fermentazione naturale a mezzo autoclave con un periodo di elaborazione non inferiore a sessanta giorni. Tale modalità di produzione consente al lievito di rilasciare dei composti come le mannoproteine le quali svolgono un'azione protettiva della sostanza colorante nei confronti dell'ossidazione e dell'anidride solforosa, inoltre conferisce una maggiore complessità olfattiva e gustativa.
  • Pratiche enologiche: è consentita nelle partite di prodotto destinate alla preparazione del vino spumante rosé e vino spumante di qualità rosé, l'aggiunta di prodotti ottenuti dalla vinificazione di uve Pinot nero, in quantità non inferiore al 10% e non superiore al 15%, a condizione che il vigneto, dal quale provengono le uve Glera B. impiegate nella vinificazione, sia coltivato in purezza varietale o comunque che la presenza di uve Pinot nero, in aggiunta a quello consentito per tale pratica, non superi la percentuale del 15%.
  • Caratteristiche al consumo: in conseguenza della introduzione della tipologia spumante rosé, sono indicate le caratteristiche fisico chimiche ed organolettiche.
  • Etichettatura termine millesimato: nell'etichettatura di tale tipologia è obbligatorio indicare il termine millesimato, seguito dall'anno di produzione delle uve in conformità all'articolo 49, comma 1 del regolamento delegato (Ue) 2019/33 della Commissione.
  • Immissione al consumo: è prevista l'immissione al consumo a partire dal primo gennaio dell'anno successivo a quello della vendemmia al fine di consentire un maggior affinamento del prodotto.

"Un vino, il prosecco, che tutto il mondo ci invidia e che in molti tentano di imitare e contraffare - rileva la ministra delle Politiche agricole - dei 486 milioni di bottiglie prodotte di prosecco circa l'80% viene esportato. Un tassello importante del nostro made in Italy e della nostra forza sui mercati mondiali, che adesso acquista ancora più peso e rilevanza".

"L'interlocuzione con questo settore - mette in evidenza Teresa Bellanova - deve intensificarsi proprio sulla strategia mirata all'export e all'internazionalizzazione perché è da aziende e operatori che devono arrivare le indicazioni per ottimizzare le strategie e le politiche mirate. Su questo siamo già al lavoro. Questo periodo va affrontato con il massimo del confronto e della condivisione con l'intera filiera".