Pubblicata la relazione sulle prospettive agricole fino al 2030 per i principali mercati agricoli dell'Ue e per il reddito agricolo, che mette in risalto alcuni punti salienti sull'andamento previsto per il mercato della filiera alimentare. Le prospettive si basano sulle tendenze macroeconomiche attese e mirano alla previsione delle politiche di mercato.
Bio, chilometro zero e no Ogm
Il report evidenzia un maggior rispetto degli standard sanitari: maggiore attenzione all'origine degli alimenti, alla convenienza, ma anche all'ambiente, ai cambiamenti climatici e agli standard di benessere degli allevamenti. Questo trend incentiverà una maggiore preferenza da parte dei consumatori europei per le produzioni a chilometro zero, biologiche o certificate. Questioni che contribuiranno sempre di più a incentivare sistemi di produzione più eco sostenibili, come ad esempio un minor impiego di Ogm e sostanze chimiche - nitrati e agrofarmaci - e una maggiore adozione della rotazione delle colture.Tendenze generali
La relazione prevede che la concorrenza provocata da altri impieghi dei terreni agricoli, dovuti ad esempio ad un aumento dell'urbanizzazione, manterrà una diminuzione del loro utilizzo complessivo agricolo in Europa. Si stima una riduzione di 178 milioni di ettari impiegati in agricoltura.Gli effetti del bio
Le tendenze dei consumi e i futuri sviluppi del mercato alimentare saranno guidati dalle esigenze della società. Un esempio concreto sonogli alimenti pronti da mangiare che rispondono alle esigenze della vita frenetica contemporanea. Poi il boom degli alimenti biologici, che non sarà un problema per l'Europa nel breve periodo - la quale riuscirà ad incrementare la propria offerta - tuttavia rallenterà la produzione nel medio periodo a causa delle sfide che si dovranno affrontare nella conversione ad una agricoltura biologica e a tecniche di produzione più eco sostenibili.