Protagonista dell'informazione agroalimentare di questi ultimi giorni avrebbe dovuto essere la vendemmia, che peraltro sta andando a gonfie vele, ma il ruolo di primadonna le è stato rubato dalle recenti dichiarazioni del premier, Matteo Renzi, in merito alle tasse in agricoltura. Le sue affermazioni sull'abolizione dell'Imu agricola, a partire dal prossimo gennaio, hanno infatti catturato l'attenzione di numerosi quotidiani. Così dalle pagine del “Corriere della Sera” del 16 settembre arriva la promessa che da gennaio 2016 non solo l'Imu agricola, ma anche l'Irap, saranno abolite. Notizia alla quale ha fatto seguito la puntualizzazione su “Italia Oggi” che ad essere esentate dall'Irap saranno tutte le categorie di agricoltori, cooperative comprese. Il risparmio per le tasche degli agricoltori, precisa “L'Unità” del 16 settembre, sarà circa un miliardo di euro.
Grappoli d'oro
Si è parlato molto anche della vendemmia, a iniziare dal “Corriere della Sera” dell'11 settembre che prevede una produzione record di 47 milioni di tonnellate, con il Veneto a guidare le fila delle regioni con i maggiori aumenti produttivi. Buone anche le notizie che giungono dal Piemonte attraverso le pagine del “Secolo XIX”, dove la siccità nei vigneti dell'alessandrino ha comportato una riduzione delle quantità prodotte a vantaggio di un aumento della qualità. Si brinda agli ottimi risultati anche in Franciacorta, come scrive il “Corriere di Brescia” del 12 settembre. E così pure in Veneto, dove ci si aspetta per l'Amarone una produzione di qualità eccellente, come si apprende da “Libero” del 13 settembre. Il buon andamento della vendemmia in molte regioni del Nord desta tuttavia alcune preoccupazioni per i vini pugliesi. Lo scrive la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 13 settembre, che parla di una vera e propria guerra del Moscato tra Puglia e Piemonte. Ombre si addensano poi sulla produzione di Sauvignon nel Friuli. In questo caso i problemi sono legati ad alcune presunte frodi e non agli andamenti del mercato e della vendemmia. I dettagli si possono leggere sul “Gazzettino” del 14 settembre.
Gli aiuti della Ue
I buoni risultati conseguiti dal mondo del vino contribuiscono a fare dell'agricoltura uno dei settori trainanti di un'economia altrimenti in affanno. E così dalle pagine de “Il Sole 24 Ore” del 16 settembre si apprende che export e occupazione in campo agricolo stanno continuando a macinare risultati positivi. A beneficiare di questo buon andamento, scrive “Unione Sarda” del 15 settembre è anche l'agricoltura della Sardegna, che grazie a vini e formaggi si pone al 10º posto in quanto ad export nella graduatoria delle regioni italiane. Alcuni settori, tuttavia, lamentano difficoltà, come nel caso del latte, da tempo alle prese con un mercato in flessione. Sono però in arrivo i sostegni previsti dall'Unione Europea. Se ne parla il 16 settembre su “Italia Oggi”, che anticipa l'arrivo di 28 milioni di euro, tre dei quali saranno destinati all'ammasso privato dei formaggi. Altri dettagli sullo stoccaggio privato dei formaggi sono riportati da “Il Sole 24 Ore” del 12 settembre. Nel frattempo per la Puglia si stringono i tempi per riscrivere il programma di sviluppo rurale secondo le indicazioni formulate dalla Commissione Ue. Se ne discute sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 17 settembre, ricordando che entro dicembre occorre l'approvazione, pena la perdita di 210 milioni di euro.
Marchi ed etichette
Le iniziative per aiutare gli allevamenti ad uscire dalla situazione di crisi non si fermano qui. Ne parla il “Resto del Carlino” del 12 settembre annunciando l'arrivo di 70 milioni di euro destinati alla ristrutturazione dei debiti. Altri aiuti, specifica “Italia Oggi” dell'11 settembre, sono poi previsti per la promozione dei prodotti a marchio, ai quali sono destinati 61,5 milioni di euro stanziati dall'Unione Europea. A proposito di marchi e di etichette, risorge dalle ceneri la volontà di indicare in etichetta lo stabilimento di produzione, cosa della quale si parla sulle pagine de “L'Unità” del 12 settembre. Lo stesso argomento è poi ripreso dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 14 settembre. Le iniziative del Governo a tutela delle origini dei prodotti alimentari continuano con uno schema di decreto, del quale si parla su “Italia Oggi” dell'11 settembre, che prevede multe fino a 18mila euro per chi bara sull'origine degli oli di oliva. Sempre in tema di etichette, stupisce la notizia pubblicata il 17 settembre da “Libero” per il dietro front contro i “semafori” inglesi utilizzati per distinguere cibi salutari e cibi dannosi, inutilmente severi verso molti prodotti made in Italy.
17 settembre 2015 Economia e politica