Scampato pericolo, almeno per questo momento. Si è concluso con un congelamento l'iter di rettifica finanziaria per oltre 388 milioni di euro per l'Italia, che si sarebbe verificata attraverso un'eventuale soppressione di parte del credito dei fondi comunitari per l'equivalente cifra a causa di “gravi carenze nella gestione dei debiti e irregolarità” contestate ad Agea, l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura.

La decisione di congelamento, arrivata a livello europeo, è arrivata comunque dopo l'indagine dell'Ufficio europeo per la lotte antifrode. L'Agea infatti non avrebbe “comunicato in tempo utile” a Bruxelles più di 55mila pratiche di agricoltori, che avrebbero ottenuto i fondi senza averne i requisiti: debiti che, “di conseguenza, non hanno costituito oggetto di procedura di recupero”. Il Mipaaf, attraverso Agea, “ha presentato le controdeduzioni da parte dell'Italia in merito alla vicenda. Ora la Commissione europea prende tempo per fare le proprie valutazioni. Della faccenda se ne riparlerà dopo la pausa estiva.

Secondo alcuni documenti, sembra che in cima alla lista dei pagamenti contestati da Bruxelles ci sia la Federconsorzi, con importi risalenti a infrazioni datate 1990 per un totale di oltre 80 milioni di euro, seguita dal consorzio Upea con oltre 25 milioni di euro e al terzo posto Pac Spa Prodotti Alimentari per 16,8 milioni di euro.