Alla fine è arrivata la decisione, da tempo annunciata, di lasciare ad ogni paese membro della Ue la facoltà di dire sì o no agli Ogm. Notizia che è subito rimbalzata da un quotidiano all'altro, rinfocolando la mai sopita battaglia fra favorevoli e contrari che da tempo ha assunto i connotati di un confronto ideologico piuttosto che scientifico, come sarebbe auspicabile. Così “Il Manifesto” del 14 gennaio “scomoda” ancora una volta Vandana Shiva, nota ambientalista indiana, che nei confronti della decisione della Commissione europea esprime qualche critica per l'aver lasciato aperta la porta a chi eventualmente decida di dire sì agli Ogm. Il commento ospitato da “Il Sole 24 Ore” evidenzia le differenze introdotte rispetto alla precedente legislazione e sottolinea il parere positivo espresso dal ministero per le Politiche agricole, parte attiva nel promuovere le nuove norme. Altri commenti si possono leggere su “Italia Oggi” o su “Il Messaggero”, per ricordare alcune delle testate che si sono occupate di questo argomento.

Che si dice a Bruxelles
Restiamo a Bruxelles con la proposta di Paolo De Castro, coordinatore del gruppo S&D della Comagri al Parlamento europeo, di predisporre nuovi strumenti a difesa degli allevamenti di bovine da latte per scongiurare gli effetti negativi che potrebbero giungere con l'abbandono, il primo aprile, del regime delle quote latte. Se ne parla il 14 gennaio sulle pagine di “Italia Oggi”. Ancora sulle pagine di “Italia Oggi”, si discute del Ttip (il trattato sui commerci transatlantici), evidenziando i punti di attrito che stanno complicando la conclusione degli accordi. Sempre su “Italia Oggi” si fa anche un sintetico punto sulla nuova presidenza dell'Unione, passata dall'Italia alla Lettonia. Punti chiave della nuova presidenza saranno la riforma dell'agricoltura biologica e la semplificazione. Un tema quest'ultimo sul quale molti si sono impegnati in passato, ma a quanto pare con scarsi risultati. Speriamo vada meglio questa volta. Semplificazione è anche quanto chiede il presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia, dalle pagine de “Il Sole 24 Ore” del 15 gennaio. Una grossa scossa alla burocrazia e alle barriere non tariffarie diffuse nel mondo, si legge nell'intervista, sono i principali nodi da sciogliere

Incertezza Imu
Da Bruxelles a Roma con la mai conclusa vicenda dell'Imu sui terreni di montagna. Per la sua applicazione, precisa “Italia Oggi” del 10 gennaio, occorre far riferimento ai dati Istat per definire la fascia altimetrica di riferimento. Nello stesso giorno è “Il Sole 24 Ore” che dà ulteriori informazioni sulle nuove regole di questa discussa materia. L'11 gennaio è la volta de “Il Giornale di Brescia” che anticipa la decisione di spostare al 26 gennaio il termine ultimo per pagare la tassa relativa ai terreni di montagna. Ma per conoscere i parametri ai quali fare riferimento per i calcoli, precisa “Il Sole 24 Ore” del 13 gennaio, bisogna aspettare il 20 gennaio. In conclusione resteranno solo sei giorni di tempo per mettersi in regola.
Tanta confusione per l'Imu, ma qualche semplificazione in altri casi, come avviene con la decisione di “dematerializzare” i registri di carico e scarico per l'export, che ora potranno essere compilati via Web. Semplificazione anche per le tasse sugli allevamenti, per i quali le imposte saranno calcolate per i prossimi due anni con i parametri già utilizzati negli anni scorsi. I dettagli si leggono su “Il Sole 24 Ore” del 9 gennaio.

Mercati con il segno più
Sui mercati si registra il buon andamento dell'export agroalimentare negli Usa, che ora può beneficiare, scrive il 10 gennaio il “Giornale di Brescia”, del minor valore dell'euro nei confronti del dollaro. Viaggia a gonfie vele il prezzo del pecorino romano, ormai prossimo alla soglia dei nove euro al chilo, come si legge su “Unione Sarda” del 10 gennaio. Prezzi in crescita, scrive il “Corriere di Viterbo” del 13 gennaio, che traggono spinta anche dal buon andamento delle esportazioni. “Volano” anche le esportazioni del riso sui mercati extra comunitari, scrive “La Stampa” dell'11 settembre, ma restano le sofferenze sul mercato interno a causa delle importazioni a regime agevolato. Prezzi in salita per l'olio, ma in questo caso il risultato è dovuto alla scarsa produzione dell'ultima campagna produttiva, penalizzata dal clima e dagli attacchi patogeni. Ma Assitol e Federolio garantiscono dalle pagine de “Il Sole 24 Ore” del 10 gennaio che la qualità sarà garantita. Ma i prezzi alti sembrano incentivare anche le attività illecite e la “Gazzetta di Caserta” dell'11 gennaio denuncia il giro di fatture false per trasformare in italiano olio di dubbia provenienza. Bassi prezzi al contrario per il latte e gli allevatori della Lombardia denunciano dalle pagine della “Gazzetta di Mantova” del 15 gennaio la perdita di almeno 150 milioni di euro.

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