L’allarme lo lancia l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, in un momento delicato come la definizione dei Psr 2014-2020 e la definizione delle linee guida della riforma della Pac recentemente approvata.
"E’ un disastro perpetrato in più mosse, nel totale disinteresse del Mipaaf, il quale forse non si è accorto che il Governo ha pensato bene di azzerare le risorse regionali indispensabili per cofinanziare le misure destinate agli investimenti delle aziende agricole" accusa Fava.
La Legge di stabilità, specifica infatti l’assessore lombardo, "non solo riduce il Patto di Stabilità interno, ma allo stesso tempo chiede alle Regioni di “restituire” allo Stato 560 milioni di euro". La Lombardia, che, come ricorda Fava, è a Regione più virtuosa d’Italia, deve restituire 135 milioni.
"L’effetto immediato dei tagli del Governo per l’agricoltura lombarda si traduce in uno stop al finanziamento delle domande del Piano di sviluppo rurale in corso – spiega Fava – Si fermerà anche il finanziamento dei programmi di ricerca, innovazione, assistenza tecnica e di miglioramento genetico. Salteranno le convenzioni con i Centri di assistenza agricola che assistono le aziende per la Pac e il Psr, ma anche il Piano assicurativo regionale per la copertura dei danni da calamità".
Il colpo più pesante, però, riguarda l’impossibilità di cofinanziare il Psr 2014–2020, con la conseguente decurtazione di tutti i fondi comunitari.
"A questo punto – sollecita l’assessore Fava – se non si vuole condannare a morte l’agricoltura, chi siede in Parlamento ha il dovere di opporsi a questa situazione cancellando le norme che ipotecano per sempre il futuro delle aziende agricole. A partire dal rappresentante delle Politiche agricole.
Sabato a Cremona, in occasione degli Stati generali del Latte alla 68ª Fiera internazionale del Bovino da Latte – conclude Fava – verificherò se il ministero delle Politiche agricole si è attivato tempestivamente oppure se ancora una volta sta sottovalutando l’allarme che lancia la prima regione agricola d’Italia".
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