A settembre si registra un aumento congiunturale del 2% per l'export, in gran parte imputabile ai mercati extra Ue (+4,1%), ed un calo dell'1,3% per l'import. 

La crescita tendenziale delle esportazioni di settembre si conferma significativa (+10,3%) e nettamente superiore a quella delle importazioni (+3,6%). L'aumento dell'export è particolarmente sostenuto sui mercati extra Ue (+17,7%). 

A settembre il disavanzo commerciale è di 1,8 miliardi di euro, pari a circa la metà di quello di settembre 2010 (-3,7 miliardi). 

Lo rende noto l'Istat diffondendo i dati sul commercio con l'estero a settembre 2011. Il capitolo dei prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca, rileva l'Istituto nazionale di statistica, fa registrare, sempre a settembre 2011, variazioni tendenziali negative per quanto riguarda le esportazioni (-1%).

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Battuta d'arresto per l'export agricolo

"A settembre 2011 l'export italiano ha ripreso a marciare, ma non in agricoltura ed in altri settori rilevanti, come quello automobilistico. Mentre però gli autoveicoli registrano un aumento del 7,9% in valore nei primi nove mesi dell'anno (sullo stesso periodo del 2010), l'export agricolo in tale periodo è cresciuto solo del 3,8%. Non c'è dinamismo, mentre sono ingenti le importazioni agricole che ingolfano i mercati e deprimono le quotazioni (+21,6% nei nove mesi)". 

Lo sottolinea Confagricoltura in occasione della pubblicazione dei dati Istat sul commercio con l'estero. 

"Le esportazioni agricole - osserva la confederazione - ed in particolare quelle della nostra ortofrutta, stavano marciando a gonfie vele nel primo trimestre dell'anno; poi la battuta d'arresto, soprattutto per l'allarme E.coli in Germania, con ripercussioni notevoli, perdite di mercati, aumento delle importazioni, crollo delle quotazioni. Ne stiamo uscendo a fatica, bisogna riconquistare la fiducia dei mercati, pur non avendo responsabilità per quanto è avvenuto in Germania".