Vini pregiati, oli profumati, formaggi invecchiati, carni podoliche, frutti antichi e verdura brillante, ma anche squisite marmellate, mieli, dolci della tradizione, deliziosi insaccati e poi, laboratori, workshop, spettacoli, convegni, folklore e giochi rurali.

Questo, e molto altro, alla prossima Festa nazionale dell’Agricoltura che si svolgerà a Torino dall’8 all’11 settembre 2011, nella splendida cornice dei Giardini Reali. Quattro giorni, una vera full immersion tra sapori e saperi, scoprendo o riscoprendo le eccellenze del patrimonio enogastronomico italiano, le tradizioni e la Storia. Una manifestazione, ideata e promossa dalla Cia, Confederazione italiana agricoltori, giunta alla sua sesta edizione, che quest’anno fa tappa nell’ex Capitale d’Italia, proprio per festeggiare i 150 dall’Unità del Paese.  

"Il legame tra il nostro Paese e l’agricoltura è inscindibile - sottolinea la Cia - tanto a livello storico ed economico quanto paesaggistico. Da qui la scelta dello slogan 'Per chi ama la nostra terra' che caratterizza questa edizione della Festa nazionale dell’Agricoltura".

Senza i vigneti nel Chianti, gli ulivi nell’Umbria, i muretti a secco del Salento, gli agrumi in Sicilia, le terrazze in Liguria, il verde delle Langhe nel Piemonte, infatti, vedremmo un'altra Italia, un Paese che non riconosceremmo e che non sarebbe potuto diventare quel “Bel Paese” universalmente conosciuto e apprezzato nel mondo. La vocazione agricola del nostro Paese, evidenzia la Cia, che ha contribuito a far crescere l’Italia, rimane per molti connazionali un motivo di vanto e distinzione.

L’agricoltura in cifre:

. Oltre 2 milioni di italiani impegnati

. Più di 9.000 specialità enogastronomiche tipiche riconosciute

. Circa 250 prodotti tutelati dai marchi di qualità europei

. Un fatturato annuo che supera gli 8 miliardi di euro