La Germania è il primo mercato di sbocco delle esportazioni italiane di verdure e legumi freschi per un valore di 460 milioni nel 2010 messo a rischio ingiustamente dal panico indiscriminato che si è diffuso tra i cittadini tedeschi, che per il 58% secondo un sondaggio  non consumano più alcun tipo di verdure fresche. 

E’ quanto emerge da un'analisi della Coldiretti che sottolinea i gravi effetti economici dell’epidemia del batterio E. Coli provocata dal consumo di cetrioli contaminati provenienti dalla Spagna e Olanda che rischiano di danneggiare ingiustamente il made in Italy all’estero.

"L’emergenza - sottolinea la Coldiretti - si è rapidamente diffusa in tutta Europa dove sta dilagando una psicosi nei consumi dell’ortofrutta che nel 2010 è diventata il prodotto agroalimentare più esportato dall’Italia all’estero per un valore complessivo di 4,1 miliardi di euro, superiore a quello del vino. Le autorità europee - continua la Coldiretti - devono fare al più presto chiarezza per evitare che si verifichino pesanti effetti sui mercati. Occorre - conclude la Coldiretti - un'adeguata campagna di informazione sull'obbligatorietà di indicare in etichetta la provenienza della frutta e verdura in vendita e sulla sicurezza del made in Italy".