Un tetto agli aiuti diretti

Gli eurodeputati della Commissione Agricoltura appoggiano l’idea di porre un tetto ai sussidi per gli agricoltori nell’ambito della nuova Politica agricola comune (Pac).
Mercoledì scorso gli europarlamentari che seguono da vicino i temi agricoli hanno approvato a larga maggioranza il rapporto del collega Albert Dess sulla riforma della Pac, chiedendo una Politica agricola europea più equa e più verde dopo il 2013.
La relazione Dess, che sarà votata in sessione plenaria a Strasburgo il mese prossimo, è una risoluzione non-legislativa che rappresenta la risposta dell’Europarlamento alla bozza di riforma della Pac che la Commissione europea ha pubblicato lo scorso novembre.
In quella bozza il commissario europeo all’Agricoltura, Dacian Cioloş, ha rilanciato l’idea di introdurre un tetto ai pagamenti diretti per le grandi aziende agricole. Finora la maggioranza dei 27 Stati membri dell’Ue si è schierata contro questa novità, ma Cioloş non demorde.
Anche perché, la settimana scorsa, il commissario ha intascato il sostegno quasi unanime della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo.
Un Parlamento che oggi è più forte che in passato.
Con l’entrata in vigore del trattato di Lisbona, gli eurodeputati avranno per la prima volta lo stesso peso politico degli Stati membri nell’approvare la nuova Pac, chhe sarà presentata dall’Esecutivo comunitario entro fine anno.

 

Per una Pac più equa

La ripartizione degli aiuti agricoli è uno dei nodi fondamentali della riforma della Pac. Soprattutto quando si tratta dei pagamenti diretti agli agricoltori, che attualmente rappresentano il 70% dei fondi della Pac.
Uno studio pubblicato lo scorso gennaio dalla Commissione europea ha evidenziato che gli aiuti diretti non sono distribuiti equamente in Europa: l’80 per cento degli agricoltori ha ricevuto il 20 per cento dei fondi disponibili nel 2009.
I dati relativi all’Italia indicano che in quell’anno l’87% circa degli agricoltori ha ricevuto pagamenti diretti per meno di 5 mila euro. Per contro il 12% circa degli agricoltori italiani, ha beneficiato di sussidi che vanno da 5mila a 100mila euro. E meno dell’1 per cento dei beneficiari italiani ha avuto diritto a un importo superiore a 100mila euro.
Secondo un altro rapporto pubblicato dalla Commissione europea, nel triennio 2007-2009 i pagamenti diretti hanno rappresentato mediamente circa il 29 per cento del reddito di un contadino europeo.
Da un lato, il problema riguarda la ripartizione dei sussidi agricoli tra piccoli imprese e grandi aziende. Dall’altro, riguarda la distribuzione dei fondi tra vecchi Stati membri come l’Italia e Paesi di recente adesione come la Polonia.
Oggi, ad esempio, un agricoltore greco riceve in media 500 euro a ettaro all’anno, mentre un collega lettone riceve 100 euro. Per quanto riguarda l’Italia, un agricoltore riceve in media 300 euro a ettaro.

 

Il bilancio della Pac dopo il 2013

Approvando la relazione Dess, gli eurodeputati hanno ribadito che la nuova Pac dovrà avere un bilancio adeguato. Se non più alto, perlomeno uguale a quello attuale.
“Sulle risorse finanziarie prosegue il percorso avviato con il rapporto Lyon: mantenimento del budget attuale e certezza del quadro finanziario in vista delle proposte legislative”, ha dichiarato in una nota Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo.

“Si tratta di un segnale politico importante che ci auspichiamo sia tenuto in debita considerazione dalla Commissione europea, chiamata ad approvare nelle prossime settimane le proposte per le prospettive finanziarie dell'Ue dopo il 2013”, ha aggiunto il presidente della Cogeca, Paolo Bruni.
L’Esecutivo comunitario presenterà la proposta di legge sul prossimo quadro finanziario pluriennale il 29 giugno, precisando quale sarà il bilancio della Pac dopo il 2013.

Poi la proposta dell’Esecutivo dovrà essere esaminata e approvata sia dal Parlamento europeo che dal Consiglio dell’Ue.

Attualmente il budget della Pac si aggira intorno ai 55 miliardi di euro all’anno, circa il 40% del bilancio totale dell’Ue.