E' tempo di riflessione e di dibattiti in Europa sull'assetto della nuova politica comune per l'agricoltura. L'appello che arriva dalle organizzazioni cooperative italiane è che si operi nel segno della discontinuità, dal momento che "l'attuale politica è prevalentemente rivolta al passato e fornisce il proprio sostegno agli agricoltori non sulla base di progetti o comportamenti futuri, ma in virtù di status acquisiti, quali la proprietà, l'uso della terra o la titolarità dell'azienda".

Quale dovrà essere allora il nuovo assetto della Pac post 2013?

Le tre organizzazioni cooperative Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci-Agrital lo hanno messo nero su bianco in un documento congiunto siglato nel corso di una riunione dei Consigli nazionali congiunti e che verrà a giorni presentato al ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan.

Ciò che le tre centrali cooperative italiane auspicano è in primo luogo che la nuova Pac non veda ridimensionarsi il bilancio agricolo e che siano scongiurati possibili scenari di ri-nazionalizzazione con conseguenti differenze nei livelli di cofinanziamento fra gli Stati membri. 

Gli obiettivi cui la nuova Pac dovrà tendere, si legge nella proposta, sono: 

- il rafforzamento della posizione competitiva degli agricoltori nella catena alimentare, attraverso lo sviluppo di misure di orientamento al mercato, la valorizzazione delle Organizzazioni di produttori (Op) e una maggiore concentrazione dell’offerta;

- l’individuazione di strumenti in grado di favorire il corretto funzionamento dei mercati in un quadro internazionale e di governare la crescente volatilità dei prezzi delle produzioni agricole attraverso misure che garantiscano equità tra Stati membri e tra comparti produttivi; 

- il sostegno a processi di semplificazione burocratica degli schemi d’intervento attualmente vigenti;

- l’incremento della compatibilità internazionale della Pac in ambito Wto, con l’obiettivo di una maggiore diffusione del principio di reciprocità e dell’individuazione di adeguate forme di tutela dei produttori europei; 

- la garanzia di una coerenza programmatica e di azione con le altre politiche europee.

Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital hanno infine espresso grande preoccupazione per la situazione di crisi nella quale versano i comparti dell’ortofrutta, del latte, dell’olio d’oliva e dei cereali, con la preoccupante flessione dei redditi agricoli e del valore della produzione agricola e hanno esortato le istituzioni comunitarie ad integrare, nelle proposte attese entro la fine dell’anno per il settore latte, delle misure straordinarie estese ad altri comparti volte ad attenuare l’impatto della crisi.