Web & Tech - USA

Sempre più Internet tra i coltivatori americani

Il 59% delle fattorie americane dispone al momento di un accesso internet (erano il 57% nel 2007), e il numero dei produttori che utilizza il computer per la propria attività lavorativa è passato dall'1% nel 2007 a un vertiginoso 36% nel 2009.
Sono i dati che emergono da una ricerca USDA sull'utilizzo del computer nel mondo rurale che ha riguardato 31.495 operatori in rappresentanza di fattorie di ogni tipo e dimensione.La banda larga appare essere il metodo più comune per accedere a internet (36% degli utenti), rispetto al 27% del 2007, anno in cui il modem era ancora il metodo più diffuso.
L'importanza della banda larga nello sviluppo delle aree rurale e delle attività ad esse connesse è stata sottolineata in un recente intervento anche da Viviane Reding, commissaria europea per le telecomunicazioni.

Fonte: NASS - USDA

 

Vivaismo e sementi - Nuova Zelanda

Zespri tiene duro in Europa

Mentre l'estate volge al termine nell'emisfero settentrionale e la recessione continua a farsi sentire nonostante i segnali di cessato allarme, Zespri rafforza la propria presenza sui mercati occidentali con campagne promozionali specifiche.
La compagnia riporta che le vendite di Zespri in Europa rimangono "solide", sebbene sia chiaro che la domanda di kiwi in generale sia più bassa rispetto allo stesso periodo del 2008.
"Nonostante una piccola ripresa sul mercato europeo, i consumatori appaiono poco propensi all'acquisto e preferiscono risparmiare denaro" commenta un portavoce di Zespri. "Il mercato della frutta fresca soffre di un 7,8% in meno speso in questo settore rispetto all'anno scorso". Da qui la volontà della compagnia di rafforzare la propria posizione tramite una capillare attività pubblicitaria e promozionale presso i consumatori europei.

Fonte: Fruitnet.com

 

Attualità - Gran  Bretagna

Equosolidale, la crisi non tocca i consumi etici

Nonostante il complesso e spesso instabile equilibrio dei mercati nel 2009, i consumatori inglesi non perdono di vista gli aspetti etici e solidali nelle loro abitudini d'acquisto. Un sondaggio dell'inglese Fairtrade Foundation ha infatti mostrato come il settore equosolidale britannico, stimato intorno a 712,6 milioni di sterline nel 2008, sia in crescita.
Il 52% degli intervistati ha detto di ritenere importanti fattori come condizioni di lavoro e retribuzione dei produttori del Terzo Mondo; il 54% vorrebbe avere più informazioni su questi aspetti.
Il sondaggio fornisce dunque indicazioni chiare agli operatori della grande distribuzione: i consumatori hanno infatti bisogno di vedere comunicati chiaramente nel packaging gli sforzi etici compiuti dalle compagnie distributrici, e non esitano a premiare questi comportamenti virtuosi acquistando i prodotti in questione.

Fonte: Food navigator

 

Fertilizzanti - Africa

A come azoto... acacia e Africa

Al 2° World Congress of Agroforestry (23-28 agosto 2009) si è parlato delle proprietà di un tipo di acacia che potrebbero rivelarsi vincenti per l'agricoltura africana e non solo.
Tra le qualità della Faidherbia albida, un tipo di acacia molto alto e longevo in grado di adattarsi a una grande varietà di suoli e condizioni climatiche, c'è infatti quella di produrre azoto, permettendo di ridurre l'uso dei fertilizzanti. La disponibilità di una riserva di azoto a costo zero, virtualmente inesauribile e non inquinante, rappresenterebbe una marcia in più per l'agricoltura africana, che deve spesso fare i conti con suoli impoveriti da cattive pratiche agronomiche nel passato.
A differenza degli altri alberi, l'acacia Faidherbia entra in uno stato di dormienza e perde le sue foglie ricche di azoto durante il periodo delle piogge, periodo in cui si semina e il bisogno di azoto è più alto; le foglie rinascono poi all'inizio della stagione secca.
Faidherbia albida è inoltre un albero altamente versatile: oltre a fare da frangivento e combattere l'erosione dei suoli, fornisce corteccia per la medicina tradizionale, legna da ardere o per costruzione, e i suoi frutti sono spesso usati nell'alimentazione del bestiame.
Fonte: Science Daily

 

Difesa e diserbo - USA

Patate + Brassicacee = meno infestanti

L'industria della patata negli Stati Uniti ha numeri impressionanti: 19 miliardi di chili di patate raccolte ogni anno, un milione di acri coltivati, 59 chili il consumo pro capite annuale. Per le sue vaste dimensioni, l'impatto ambientale di questa coltivazione è dunque enorme, tanto che gli scienziati dell'ARS stanno cercando di renderla il più sostenibile possibile.
Una scoperta chiave in questa direzione è rappresentata dall'utilizzo di piante appartenenti alla famiglia delle Brassicacee, dotate di proprietà anti-infestanti naturali.
In una ricerca durata più di 10 anni, gli scienziati hanno scoperto che, grazie a una giusta rotazione di patate e altre colture come la colza (Brassica napus), è possibile sopprimere naturalmente agenti patogeni, aumentare i nutrienti presenti nel suolo, incrementare la produttività e ridurre l'uso dei fertilizzanti, diminuendo così anche il rischio di perdite economiche.
Da un altro studio è emerso che applicando 1-2 tonnellate di farina di semi di senape (anch'essa appartenente alle Brassicacee) per acro è possibile ridurre significativamente le infestanti vegetali nei campi di patate, senza alcun uso di erbicidi. La farina di semi di senape è un sottoprodotto della produzione di olio vegetale ed è pertanto disponibile in alte quantità a prezzi accessibili.
Queste ricerche dell'ARS fanno parte di una più ampia attività di sviluppo di metodi più sostenibili per le produzioni agricole e di biocarburanti in tutti gli Stati Uniti.

Fonte: USDA