“Abbiamo accolto con soddisfazione l’approvazione, da parte della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, della relazione sulla proposta di riforma dell'Ocm vino, anche se è caduto il pilastro prioritario della riforma, vale a dire il divieto di zuccheraggio. Su questo punto si è dovuti giungere ad un compromesso con l'emendamento approvato, che mantiene questa pratica nelle regioni che la consentivano finora (Germania, Lussemburgo, Nord della Francia), mentre restano contemporaneamente gli aiuti comunitari ai mosti, che interessano le regioni vitivinicole dell'Europa meridionale”. “Ora, resta da giocare la partita negoziale, in cui auspichiamo il ministro De Castro, insieme alla delegazione italiana riesca a portare a casa misure compensative della priorità che è venuta a mancare”. Questo il commento che Paolo Bruni, presidente del Coordinamento delle Centrali Cooperative Agricole e Agroalimentari ha fatto in occasione del Tavolo agroalimentare sull’Ocm vino che si è tenuto a Roma. Restano valide le priorità che la Cooperazione vitivinicola italiana ha portato a Palazzo Chigi in un documento presentato già al ministero delle Politiche agricole, alla Commissione europea e al Parlamento europeo. In Italia sono attive 600 cooperative vitivinicole che producono 25 milioni di ettolitri di vino, pari al 60% della produzione nazionale con un valore medio di 4,5 miliardi di euro l’anno, equivalenti al 60% del fatturato complessivo del comparto. La cooperazione vitivinicola segna una crescita media del 5,8% in termini di valore del prodotto negli ultimi cinque esercizi, in base ad uno studio condotto da Fedagri-Confcooperative.