Arachide: dieci punti chiave
1. L’arachide ha un mercato sicuro, a differenza di molte colture innovative proposte negli ultimi anni, e si potrebbe saturare il mercato europeo solo qualora si coltivassero più di 200.000 ettari.
2. Le arachidi prodotte in Italia permettono di ottenere alimenti di alta qualità, con una riduzione del tempo di trasporto dal campo al luogo di lavorazione, eliminando i problemi di alterazione che si hanno durante i lunghi viaggi via nave.
3. L’arachide è una leguminosa in grado di fissare l’azoto dall’aria e di lasciarne notevoli quantità nel terreno, e ha una notevole capacità di assorbire tutti gli elementi nutritivi. Di conseguenza richiede un uso limitatissimo (e spesso nullo) di concimi chimici e lascia un terreno più fertile di quello che ha trovato.
4. E’ una coltura estremamente rispettosa dell’ambiente e che arricchisce il terreno, migliorando la possibilità di fruttuose rotazioni colturali.
5. Può essere coltivata dalla pianura padana alla Sicilia, anche se nelle aree più siccitose può essere indispensabile l’irrigazione, in tutti i terreni non sassosi e con meno del 30% di argilla.
6. La coltivazione ha bisogno di investimenti molto ridotti, inferiori a quelli necessari per altre colture di pieno campo e non esistono ostacoli tecnici insormontabili e la meccanizzazione è ormai completa e sperimentata.
7. Il reddito che può ricavarsi dalla coltivazione dell’arachide è superiore a quello della generalità dei seminativi (mais, soia, grano, ecc.).
8. La nuova PAC ha rimosso gli ultimi ostacoli alla coltivazione dell’arachide, equiparandola pienamente agli altri seminativi.
9. Uno sviluppo della coltivazione permetterebbe la realizzazione di impianti di prima lavora¬zione e trasformazione del prodotto. A questo riguardo l’indotto occupazionale direttamente connesso all’industria dell’arachide nell’Unione europea è valutabile secondo stime prudenziali in non meno di 2000 addetti.
10. La produzione di arachidi in Italia permetterebbe di ridurre le importazioni e di sviluppare un flusso di esportazioni, con evidenti benefici sull’economia nazionale.

La coltivazione dell’arachide
Una delle caratteristiche tipiche dell’arachide è lo sviluppo sotterraneo dei baccelli e i carpofori dell’arachide riescono a penetrare anche in terreni abbastanza pesanti.
La raccolta è però ostacolata dall’eccesso di argilla, perché se il terreno aderisce al baccello quest’ultimo viene mantenuto umido dopo lo sterramento, può essere attaccato da muffe e l’umidità alla raccolta è troppo elevata. Risulta inoltre difficile una buona separazione dal resto della pianta ed è favorita la rottura sia del legume che dei semi.

Nei terreni con sassi questi possono essere raccolti col prodotto, deprezzandolo per l’aumento delle impurità e le più facili rotture e, nei casi più gravi, danneggiando le macchine per la raccolta. Pertanto nei terreni pesanti o con molto scheletro le piante possono anche produrre molte arachidi, ma vi è il pericolo di non riuscire a raccogliere tutto il prodotto e di danneggiarlo, con notevoli perdite di qualità e valore.
Per il resto, la tecnica colturale dell’arachide è simile a quella delle altre leguminose da granella. E' quindi necessaria una preparazione del terreno che garantisca la formazione di un letto di semina favorevole e l’assenza di ristagni idrici.
La semina viene effettuata meccanicamente con normali seminatrici di precisione, utilizzando gli appositi dischi, reperibili abbastanza facilmente anche sul mercato italiano.
La migliore profondità di semina si aggira attorno ai 5 cm: profondità maggiori riducono l’emergenza del 20–30% o più, mentre a profondità minori l’imbibizione del seme è troppo lenta. Se si presume che nel terreno siano presenti insetti che possono danneggiare il seme o le plantule (elateridi, nottue, grillotalpa, maggiolino, ecc.) può essere opportuno un trattamento insetticida alla semina.

Il diserbo va effettuato in pre–emergenza, con modalità e prodotti analoghi a quelli impiegati per la soia. Attualmente in Italia solo pochi principi attivi sono autorizzati per l’impiego sull’arachide, ma quasi tutti i diserbanti e gli antiparassitari utilizzati nel mondo per questa coltura sono in commercio anche nel nostro Paese.
Una rincalzatura può essere vantaggiosa, soprattutto se si utilizzano varietà a portamento eretto. L’irrigazione è utile, soprattutto nelle prime fasi di sviluppo, ma l’arachide ha una resistenza alla siccità decisamente superiore a quella del mais o della soia.
Va segnalato inoltre che la coltura presenta una elevatissima resistenza alla grandine, sia perché il frutto è protetto dal terreno che per l’elasticità dell’apparato aereo, che permette di assorbire senza danni grandinate anche molto intense.

Per informazioni:
ASSOARACHIDI - SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA
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