Non bastava l'aumento dei prezzi delle materie prime senza freni da ormai due anni: la già difficile situazione è ora aggravata dalla siccità. A farne le spese non è solo tutta la filiera zootecnica, ma anche i consumatori italiani; a settembre arriveranno, inevitabilmente, i rincari di carne, latte, uova e pesce. Queste le preoccupazioni espresse da Assalzoo, l'Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici in una lettera inviata dal presidente dell'Associazione, Alberto Allodi, al ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania chiedendo misure tempestive "per aumentare la fluidità del mercato e rendere meno gravosa l'importazione di materie prime da Paesi terzi", e un incontro "per approfondire le ipotesi di maggiore integrazione della filiera" considerato "lo stretto legame del settore mangimistico con quello agricolo" per il duplice ruolo del mangimista "al contempo acquirente di materie prime e fornitore di mangimi".

L'Italia è uno dei primi cinque produttori europei di mangimi per l'alimentazione animale con quasi 15 milioni di tonnellate l'anno: il settore dipende fortemente dall'approvvigionamento di materie prime dall'estero e il perdurare delle tensioni sui mercati internazionali delle materie prime lo sta mettendo a dura prova.

Assalzoo chiede al ministro di sostenere a livello comunitario la sospensione dei dazi all'importazione "per rendere più facile ed economico l'approvvigionamento per l'uso mangimistico di cereali foraggeri, ma anche di altri cereali 'minori'. E' necessario che vengano azzerati i dazi - scrive Allodi - per tutti i cereali foraggeri e per le crusche", dazi che per l'orzo e il grano tenero sono pari rispettivamente a 93 euro e a 95 euro per tonnellata, mentre per la crusca sono di 30,50 euro per tonnellata. Misure necessarie anche perché le quote di importazione a dazio ridotto per questi cereali, previste a livello comunitario, sono di fatto insufficienti e pressoché già esaurite.

Altro tema urgente è quello della disponibilità di mais, uno dei principali componenti per l'alimentazione degli animali, la cui produzione in Italia si è ridotta significativamente già da tempo e che quest'anno, complice anche la grande siccità, rischia di diminuire ulteriormente non solo in Italia, ma anche in uno dei maggiori esportatori, gli Stati Uniti. Assalzoo chiede "un'accelerazione della procedura di autorizzazione del mais di varietà Mir 162 che ha già ricevuto - ricorda Allodi - parere positivo dall'Efsa". Ai provvedimenti si potrebbe affiancare "quanto previsto già dal G-20 per garantire una maggiore trasparenza del mercato mondiale dei cereali attraverso iniziative come Mis e Eu-Mars".

Il presidente di Assalzoo Allodi esprime, infine, "l'apprezzamento della categoria" al ministro Catania per quanto contenuto nell'articolo 62 del Decreto legge 1/2012, che ha posto regole più certe nei contratti sulle merci agricole, giudicandolo "una svolta epocale" che ha modificato una situazione che "stava assumendo dimensioni preoccupanti – sottolinea il presidente -, portando i mangimisti ad esposizioni finanziarie sempre maggiori". Assalzoo ritiene che l'applicazione della norma, una volta entrata a regime, non potrà che giovare alla filiera nazionale, tuttavia permangono "alcuni timori in merito all'applicazione dei previsti tempi di pagamento in un settore già in forte difficoltà".


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