Una vivace perturbazione si appresta a colpire l'Italia portando con sé non solo piogge diffuse e temporali, ma anche abbondanti nevicate sulle nostre montagne, con accumuli che potrebbero raggiungere anche un metro di spessore. La fase di maltempo non si chiuderà però nel corso del weekend, perché un nuovo vortice depressionario in discesa dal Nord Europa raggiungerà il BelPaese già a partire da lunedì 26 febbraio, innescando nuovi fenomeni su diverse regioni italiane.

 

Il punto della situazione

In seguito alle ultime manovre atmosferiche su scala emisferica, sembra proprio che la stagione si stia finalmente allineando al calendario, dopo un lungo periodo dominato da condizioni meteorologiche straordinariamente miti e stabili. Sarà una vasta perturbazione a segnare il punto di svolta nel contesto italiano, con il suo arrivo previsto nel corso delle prossime ore, interessando inizialmente le regioni settentrionali ed in successiva estensione anche alle altre aree del Paese.

 

Le previsioni

Dopo una parte di settimana relativamente stabile, con la sola eccezione di qualche residuo piovasco tra Sicilia e Calabria, già in giornata assisteremo ad un netto cambiamento nelle condizioni atmosferiche. Annuvolamenti via via più compatti associati alle prime precipitazioni colpiranno difatti le Alpi, le Prealpi, la Liguria e varie zone del Triveneto, con maltempo persistente ed in successiva estensione su gran parte regioni centrosettentrionali.

 

La giornata di venerdì 23 febbraio si prospetta come la più critica della settimana con un significativo peggioramento del quadro meteorologico, soprattutto nelle regioni nordorientali, con rapida estensione del maltempo alle regioni centrali tirreniche ed ai relativi settori appenninici.

Nel dettaglio, sono attese piogge abbondanti tra Veneto e Friuli, così come su Toscana, Lazio, Umbria e, verso la fine della giornata, anche Campania.

 

Tanta neve in arrivo

L'arrivo del maltempo, come accennato, verrà innescato dalla vasta depressione atlantica sospinta da masse d'aria più fredde le quali garantiranno abbondanti nevicate. Inizialmente, saranno Piemonte e Valle d'Aosta ad essere interessate dai fiocchi, già a partire dai 1.200-1.300 metri di quota, in successiva dilatazione ai restanti settori alpini, quindi Trentino Alto Adige e Friuli.

 

La fase più intesa del peggioramento - come accennato - è prevista per venerdì 23 e sabato 24 quando la neve scenderà fino a 500-600 metri di quota, soprattutto sulle Alpi centrorientali. Entro la fine dell'evento, ci aspettiamo quasi 1 metro di neve fresca sopra i 2.000 metri sulle nostre montagne. Verranno quindi colpite le principali località montane: a Sestriere sono attesi circa 20 centimetri, a Madesimo circa 80 centimetri, a Madonna di Campiglio oltre mezzo metro e a Dobbiaco almeno 30 centimetri.

 

Sull'Appennino centrosettentrionale grazie alle più miti correnti dai quadranti meridionali, la neve imbiancherà solo le cime più elevate, indicativamente dai 1.300-1.400 metri di quota tra Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Abruzzo.

 

Weekend sotto la pioggia e la neve

L'azione depressionaria continuerà anche nel corso dell'ultimo fine settimana di febbraio, garantita dall'evoluzione nel Mediterraneo del profondo vortice ciclonico. Sarà la giusta occasione, dopo una lunga parentesi stabile e siccitosa, per il ritorno delle piogge al Nord e abbondanti nevicate lungo l'arco alpino, con fiocchi che potrebbero scendere a fine evento fino a 500 metri di altitudine in Lombardia, Trentino Alto Adige, alto Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Non verranno risparmiati neanche il Sud e le due isole maggiori, perché il maltempo potrà innescare veri e propri nubifragi grazie ai forti contrasti termici tra le più fredde correnti settentrionali ed i venti caldo-umidi meridionali.

 

La giornata di domenica 25 febbraio si presenterà quindi ancora molto movimentata, con precipitazioni diffuse su tutto il Centro Sud: l'abbondante energia in gioco potrebbe generare nubi temporalesche in grado di scaricare a terra ingenti quantitativi di pioggia in poco tempo, con un serio rischio di allagamenti.

Una sostenuta ventilazione di Maestrale interesserà la Sardegna e venti di Scirocco imperverseranno invece sul versante ionico e sulla Puglia, con raffiche che potrebbero superare i 60-70 chilometri orari. Ulteriori precipitazioni potrebbero registrarsi ancora sulla Lombardia, con gli ultimi fiocchi di neve sulle zone montuose.

 

Nuova settimana, nuovo vortice ciclonico

Si apre un periodo più dinamico del precedente e così anche la prossima settimana si preannuncerà animata: secondo gli ultimi aggiornamenti dai centri previsionali, un nuovo vortice ciclonico in discesa dal Nord Europa colpirà difatti l'Italia già a partire da lunedì 26 febbraio, portando piogge su diverse regioni italiane.

Una vasta depressione con centro tra Francia e penisola iberica sospingerà aria più fredda verso Sud Est, quindi verso il nostro Paese, aprendo le danze ad una nuova fase instabile. Sussisterà il rischio concreto di avere precipitazioni intense, soprattutto tra Piemonte, Lombardia, Liguria, Toscana e parte dei settori tirrenici del Lazio. La flessione termica si farà sentire, senza però registrare valori particolarmente gelidi, garantendo comunque il ritorno della neve sulle Alpi con fiocchi fin verso i 900-1.000 metri di altitudine.

 

Nei giorni successivi, grazie a una temporanea ripresa dei valori barici, sono attese giornate più tranquille su gran parte del Paese e grazie anche all'aumento dell'irraggiamento diurno avremo un diffuso incremento delle temperature.

 

Tuttavia, verso la fine della settimana, a partire da giovedì 29 febbraio e per i primi giorni di marzo, nuove infiltrazioni instabili potrebbero andare a scavare un'area depressionaria sui nostri mari, denominata "ciclone mediterraneo", la quale provocherà una sostanziosa ondata di maltempo sulle regioni centromeridionali. Secondo le ultime elaborazioni le zone più a rischio saranno quelle di Sicilia e Calabria: qui il ciclone potrebbe esprimersi al meglio con rovesci, temporali ed anche nubifragi, senza escludere eventuali situazioni critiche dal punto di vista idrogeologico.

Questo articolo appartiene alle raccolte: