Negli ultimi anni, sempre più viticoltori concordano nel riconoscere l'importanza agronomica della concimazione post vendemmia, questo perché l'obiettivo da raggiungere rimane quello di ricostituire le riserve nutritive delle piante al termine del loro ciclo di produzione.
In passato, il periodo che segue la vendemmia spesso coincideva con il momento in cui gli agricoltori mettevano le loro attrezzature in rimessa per l'inverno, pensando che le viti stessero entrando in una fase di riposo vegetativo e non avessero bisogno di ulteriori apporti nutrizionali.
Oggi, questa convinzione è stata completamente smentita poiché è ormai evidente che le piante continuano a crescere fino all'arrivo delle temperature invernali (al di sotto di circa 10°C).
Inoltre, nel corso degli anni, gli impianti sono diventati sempre più produttivi e con cicli di crescita più lunghi. In molte situazioni, questo intenso ciclo di produzione può esaurire le risorse nutritive delle stesse piante, che andranno così in contro ad una carenza di nutrienti.
(Fonte: Cifo)
Perché è importante la concimazione post vendemmia?
Tra la fine della vendemmia e la caduta delle foglie, il terreno spesso si trova nelle condizioni ideali di temperatura e umidità, molte varietà continuano a svolgere la fotosintesi in questo periodo e questo aspetto è fondamentale per comprendere che la pianta può potenzialmente continuare ad assorbire i nutrienti anche in questa finestra temporale per riallocarli nei tessuti, dove verranno stoccati fino alla primavera successiva.
In breve, la concimazione post raccolta è importante per reintegrare gli elementi nutritivi utilizzati durante la stagione produttiva in modo da soddisfare le esigenze nutritive delle viti fino alla successiva primavera.
Cosa accade durante l'inverno
Durante l'inverno, le funzioni vegetative delle piante si riducono al minimo, entrando in uno stato di dormienza apparente. In questa fase, i nutrienti si accumulano nelle parti perenni (come rami e gemme) mentre i materiali superflui si disperdono concentrandosi nelle foglie in procinto di cadere.
Vantaggi della concimazione autunnale per le viti
L'utilizzo di formulati speciali, preceduto da attività di sperimentazione in campo, è divenuto un protocollo consolidato per la concimazione autunnale delle viti.
I risultati ottenuti dimostrano una maggiore resistenza delle viti al freddo invernale, un migliore equilibrio vegetativo e produttivo, un aumento della fertilità delle gemme, una maggiore produzione e una riduzione dell'alternanza produttiva, il che è fondamentale per mantenere alta la redditività del vigneto.
È importante notare che le concimazioni autunnali post vendemmia e primaverili sono complementari e dovrebbero essere parte di un piano di concimazione aziendale specifico per le viti, rispettando le asportazioni e le unità fertilizzanti previste annualmente.
Le soluzioni consigliate da Cifo
Per la distribuzione al terreno, i prodotti consigliati da Cifo in vigneto sono Top N e Top NPK 7-5-14, appartenenti alla Linea Top, entrambi formulati in forma pellettata ad azione biostimolante utilizzabili anche in agricoltura biologica, entrambi garantiscono alta efficienza nutrizionale, incremento della fertilità biologica del suolo, basso impatto ambientale.
Per l'applicazione fogliare sulle viti, Cifo consiglia l'utilizzo combinato del concentrato puro di alga Macrocystis Integrifolia Macys BC 28 e di BZ Fast, che apporta boro e zinco altamente assimilabili, questa combinazione utilizzabile in agricoltura biologica aiuta a ripristinare le riserve nutritive naturali delle viti e le prepara per una ripresa vegetativa ottimale nella primavera successiva.
Mettendo a riposo le viti ben nutrite, possiamo assicurare che lavorino al meglio al ritorno della stagione vegetativa, garantendo una produzione di uva sana e abbondante, e di conseguenza, un vino di alta qualità.
(Fonte: Cifo)
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Fonte: Cifo