La nutrizione della vite richiede quindi uno studio particolarmente complesso perché deve tenere conto di vari aspetti: ad esempio il sesto d’impianto estremamente diversificato, considerata la diffusione della cultivar in tutte le latitudini del territorio italiano e la conseguente varietà pedoclimatica. Un altro aspetto è quello relativo alla tipologia e alle dotazioni del terreno, che vanno a incidere non solo sugli apporti nutrizionali della pianta, ma anche sull’identità e l’unicità del vino stesso. Ultimo, ma forse più importante come parametro di riferimento, è l’obiettivo produttivo, che risulta anch’esso estremamente variabile, in quanto legato alla varietà e al tipo di esigenze del territorio viticolo.
Negli ultimi anni, si evidenza l’incidenza di variabili importanti come il clima, che spesso ha messo a dura prova gli impianti; in particolare, gli sbalzi termici con temperature al di sopra della media e sensibili picchi di calore hanno costretto i produttori a dover intervenire non solo dal punto di vista nutrizionale, ma anche sempre più direttamente sulla fisiologia della pianta.
Tenendo conto di tutti gli aspetti citati diventa chiaro che, oltre alla nutrizione radicale che vede due momenti chiave, la ripresa vegetativa ed il post vendemmia, la concimazione è sempre più basata sulla razionalizzazione delle unità fertilizzanti ed eseguita con concimi ad alto livello tecnologico, per permettere un rilascio graduale e controllato degli elementi minerali.
La componente nutrizionale legata alla somministrazione degli elementi per via fogliare risulta sempre più importante, in quanto consente interventi mirati e tempestivi.
Timac Agro Italia consiglia principalmente le tecnologie Roullier Fertiactyl® e Seactiv®: se utilizzate singolarmente o in miscela, esse permettono di prevenire eventuali carenze, migliorare le performance produttive, qualitative e aiutare la pianta nei momenti critici della stagione.
Fondamentale soprattutto nelle prime fasi, intervenire con prodotti ad azione rapida come i fertilizzanti della gamma Fertiactyl®, così da potenziare il metabolismo della pianta in ogni condizione pedo-climatica e:
- superare le condizioni critiche del germogliamento;
- accelerare la fisiologia e lo sviluppo della vite;
- incentivare la produzione di zuccheri.
Indispensabili, oltre ad azoto, fosforo e potassio, per la vite sono anche boro, ferro e magnesio: quest’ultimo, oltre ad alimentare e incentivare i processi metabolici della pianta, risulta determinante per ridurre l’incidenza di fisiopatie nutrizionali, legate a squilibri.
In quest’ottica, la gamma Fertileader® offre una vasta scelta di fertilizzanti; grazie alla tecnologia Roullier Seactiv® ottimizza l’assorbimento e l’assimilazione degli elementi consentendo di:
- sviluppare in modo adeguato ed equilibrato in proporzione germogli, foglie e grappoli;
- migliorare le performance fotosintetiche della vite;
- avere una formazione ottimale del grappolo e degli acini.
A completamento della strategia di nutrizione fogliare, sono indispensabili anche i fertilizzanti delle gamme Timafit, Oligal e Maxifruit. Si tratta di prodotti estremamente tecnici, utili a una gestione dedicata e finalizzati alla piena valorizzazione del risultato finale.
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Fonte: Timac Agro Italia