Quando si parla di radicchio si intende la gamma delle composite conosciuta in tutta l'Italia, ma coltivata storicamente solo in alcune regioni. Il Veneto rappresenta sicuramente la patria che ha dato i natali a questo gruppo di radicchi.
Appartengono ai radicchi le seguenti tipologie:
- radicchio di Treviso nelle varietà precoce e tardivo
Il più diffuso in assoluto è il radicchio di Chioggia, sia per la sua coltivazione che per la commercializzazione, ma il più pregiato ed il più particolare è il radicchio rosso di Treviso tardivo, che coltivato in areali ben delimitati e riconosciuti con l'Igp nel 1996, dà il meglio di se stesso dopo essersi trasformato in acque risorgive nel pieno dell'inverno.
I radicchi di origine 'selvatica' nella loro evoluzione naturale e indotta, hanno mantenuto nel tempo una rusticità ed una capacità di adattarsi molto bene ai vari ambienti di coltivazione, dando sempre dei buoni risultati.
I radicchi sono ortaggi a foglia che maturano nei tipici mesi autunnali ed invernali, e vengono coltivati a pieno campo in terreni franchi, ma per le loro caratteristiche rustiche, trovano diffusione sia nei terreni sabbiosi che argillosi-limosi. I migliori risultati si hanno nei terreni ben dotati di sostanza organica, in quanto regolatrice dei nutrienti, con capacità di trattenere l'acqua e di creare un microambiente chimico-fisico idoneo alla crescita stessa dei radicchi. E' fondamentale non apportare la sostanza organica prima della coltivazione del radicchio, ma distribuirla nelle colture precedenti.
La concimazione viene effettuata durante le fasi di lavorazione del terreno e con interventi mirati in fase di copertura. La fertirrigazione nella coltivazione dei radicchi non viene applicata. Il fosforo, il potassio ed una piccola parte d'azoto (non nitrico) saranno apportati prima dell'impianto della coltura. L'apporto d'azoto sarà frazionato poi in copertura, accompagnato da una parte del potassio non distribuito in precedenza. Applicazioni fogliari con nitrato di calcio, nitrato di magnesio o altri fertilizzanti specifici contenenti azoto, calcio e magnesio, concorrono a limitare gli eventuali problemi di necrosi marginale.
Importante è comunque conoscere il terreno di coltivazione, con un'analisi del suolo al fine di determinarne le reali condizioni fisico-chimiche.
Con una tabella riassuntiva vengono sintetizzate le specifiche di concimazione dei radicchi, tenendo conto che le variabili possono essere diverse (varietà coltivata, periodo e zona di coltivazione, ecc..), e che le dosi sono indicative e vanno valutate caso per caso.
Apporti medi: valori espressi per alcune tipologie. Unità di misura Kg/ha
Radicchio | Prod. (t/ha) | N | P2O5 | K2O | CaO | MgO |
Chioggia | 15-30 | 60-120 | 40-120 | 150-180 | 25 | 10 |
Treviso | 8-12 | 50-80 | 80-120 | 120-150 | 30 | 10 |
Castelfranco | 8-15 | 60-90 | 60-100 | 60-100 | 40 | 10 |
Verona | 8-12 | 80-100 | 60-100 | 100-150 | 25 | 10 |
A cura di Lucia Bellia
Agrotecnico dal 1983, esegue la libera professione dal 2001 come tecnico orticolo. Segue aziende agricole e cooperative sia per la produzione di campagna che per i rapporti con la Grande Distribuzione. Opera anche con aziende e con realtà sociali biologiche. 'La mia area di lavoro', racconta Lucia 'si estende nelle tre provincie del Veneto Treviso, Venezia e Padova, ove il radicchio di Treviso ed il Castelfranco sono molto diffusi. I radicchi sono la mia grande passione!'
Lucia Bellia è socia di Antesia, l'Associazione Nazionale Tecnici Specialisti In Agricoltura
I soci di Antesia sono dottori agronomi e forestali, periti agrari, agrotenici, tecnologi alimentari che svolgono assistenza tecnica agronomica a centinaia di produttori agricoli e agroalimentari, svincolati dalla vendita di qualsivoglia prodotto materiale alle aziende agricole. Antesia contribuisce alla formazione dei soci ed al loro continuo aggiornamento, promuovendo il reciproco scambio di informazioni, conoscenze ed esperienze di campo. Se vuoi conoscere le iniziative di Antesia, vai su www.antesia.it. Se vuoi diventare socio di Antesia, vai su www.antesia.it.
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Fonte: Agronotizie
Autore: Associazione Antesia