Fra gli stress che causano danni alle colture agrarie sicuramente merita un posto di primo piano quello dovuto a eccessi di salinità nel suolo. Questi sono infatti in grado di indurre carenze calcio-magnesiche che aprono la strada a fisiopatie come il marciume apicale del pomodoro e di altre solanacee, ma anche necrosi ai margini fogliari della lattuga.
Un'eccessiva salinità è infatti in grado di rallentare la capacità delle colture di rifornirsi d'acqua, provocando al contempo squilibri nutrizionali che nei casi più gravi possono generare perfino fenomeni di fitotossicità.

Tipicamente, nei suoli salini, la soluzione circolante risulta più concentrata rispetto alla soluzione presente all'interno delle colture. Ciò genera una grave difficoltà da parte delle colture ad approvvigionarsi di acqua e nutrienti. Vincere il potenziale osmotico è infatti gara dura e spesso si traduce in un ridotto sviluppo vegetativo e una minore produzione.
 
Fenomeno della formazioni di stress da eccessi di salinità nel suolo
Fenomeno della formazione di stress da eccessi di salinità nel suolo

Il fenomeno della salinità dei suoli colpisce purtroppo ampie porzioni del globo e si palesa anche in diversi areali italiani, come per esempio quelli in cui l'utilizzo di una scarsa qualità di acqua, l'eccessivo sfruttamento delle falde acquifere e gli alti livelli di concimazione dei suoli sono pratiche agrarie non corrette che causano la formazione dei suoli salini.

Inoltre, la salinità è spesso accompagnata anche da una scarsa struttura del terreno, come pure scadente risulta la capacità del terreno di trattenere l'acqua. Un fenomeno che genera di conseguenza un eccessivo accumulo di sodio, cloro e carbonati. Gli apparati radicali delle colture vengono quindi indeboliti, mostrando una scarsa capacità di assorbimento dei nutrienti che si traduce anche in una bassa attività fotosintetica.
 

La risposta dalla scienza

La risposta a tali condizioni estreme giunge dal dipartimento di ricerca e sviluppo di Valagro, il quale ha messo a punto la specifica linea Retrosal, ottenuta tramite la tecnologia esclusiva GeaPower che ha permesso di individuare un pool specifico di ingredienti attivi in grado di aiutare la pianta a rimanere vigorosa e garantire un alto livello produttivo in condizioni di stress salino.
 
I benefici di Retrosal sulle colture trattate: maggior vigoria ed effetto rinverdente
I benefici di Retrosal sulle colture trattate: maggior vigoria ed effetto rinverdente
 
L'investigazione scientifica (genomica e fenomica) e tutti i test di campo garantiscono che Retrosal è un efficace biostimolante naturale capace di garantire il superamento rapido degli arresti della crescita vegetativa e di migliorare l'attività delle colture con una migliore resa.

L'applicazione di Retrosal in condizione di stress salino permette di attivare nelle colture l'espressione dei geni coinvolti nella regolazione osmotica. Questi portano infatti alla sintesi di specifici osmoliti in grado di far meglio tollerare lo stress salino e di proteggere in tal modo la salute cellulare. Questo perché Retrosal promuove la biosintesi di barriere fisiche protettive che riducono l'accumulo di composti tossici e permettono parallelamente di migliorare il metabolismo della pianta attivando differenti vie energetiche cellulari a supporto dello sviluppo e della produttività della pianta.
 

Più verdi, più produttive

Uno degli effetti più facilmente visibili dell'azione di Retrosal è quello rinverdente. Il trattamento è associato al più alto contenuto di clorofilla, indice di una migliore attività fotosintetica delle piante. Inoltre, le piante trattate con Retrosal mostrano parallelamente una migliore capacità di ritenzione idrica rispetto a quelle non trattate.
 
Dosi di Retrosal nelle differenti colture, tramite fertirrigazione
Dosi di Retrosal nelle differenti colture, tramite fertirrigazione
 

Tutti i vantaggi di Retrosal

Grazie alla formula arricchita e potenziata tramite la piattaforma tecnologica GeaPower (GEA216), viene esaltata la produzione di biomassa della pianta, migliorando al contempo la struttura del suolo grazie a una spiccata dispersione dello ione sodio. Ciò porta di conseguenza a una favorevole detossificazione delle piante che ne favorisce appunto anche l'attività fotosintetica.

La somma di una coltura più efficiente e di un suolo più equilibrato permette anche di contare su una migliore disponibilità di nutrienti, pur a fronte di suoli salini.

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