L'idea è di procedere al lancio di G. brasiliensis, in una logica di lotta biologica, già la prossima estate, sempre che arrivi l'autorizzazione da parte del ministero della Transizione ecologica (ex ministero dell'Ambiente). Se il sì arriverà, G. brasiliensis, insetto alieno, si troverà a lavorare assieme a un altro parassitoide esotico, Leptopilina japonica, scoperto in Trentino nel 2019 e arrivato naturalmente. Nel 2020 ha dimostrato di essersi molto diffuso.
Allevamento di Ganaspis brasiliensis nelle camere di quarantena della Fondazione Edmund Mach
(Fonte foto: Fondazione Edmund Mach)
G. brasiliensis, un imenottero, depone il proprio uovo dentro le larve di Drosophila suzukii e lì si sviluppa, uccidendo il suo ospite. "Ha una percentuale di parassitizzazione, a seconda dell'ambiente, fra il 40 e il 60%" ha detto Valerio Rossi, ricercatore del Centro ricerca e innovazione della Fondazione Mach. "Depone su larve che si trovano sulla frutta ancora attaccata alla pianta e si riproduce ogni quattro settimane e ogni femmina depone quindici-venti uova al giorno".
La Fondazione Mach ha importato dalla Svizzera la variante G1 di G. brasiliensis, molto specializzata nella scelta, come ospite, di Drosophila suzukii. Tale condizione dovrebbe deporre a favore del sì da parte del ministero. Il dossier di rischio è pronto e sarà presentato al ministero della Transizione ecologica. Lo studio dettagliato, prima di essere inviato, sarà integrato dalle altre regioni interessate ai lanci. Il moscerino dagli occhi rossi, infatti, non ha provocato danni solo in Trentino Alto Adige. Le altre regioni che vorrebbero procedere ai lanci già la prossima esatte sono Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Valle D'Aosta e provincia di Bolzano. Campania, Puglia e Sicilia sono interessate ma per lanci nei prossimi anni.
Ganaspis brasiliensis depone il proprio uovo dentro le larve di Drosophila suzukii e lì si sviluppa, uccidendo il suo ospite
(Fonte foto: Fondazione Edmund Mach)
"Idealmente - ha detto ancora Rossi - vorremmo fare i primi lanci a giugno ma se anche si dovesse tardare, non sarebbe un problema. Per quest'anno sono previsti dodici siti di lancio in Trentino, già individuati. L'idea è di lanciare cento maschi e cento femmine per ogni sito. Le altre regioni invece avranno fra i tre e i cinque siti a testa. In caso arrivi l'autorizzazione per il 2021, si pensa di chiederla nuovamente anche per i prossimi due anni".
Per quanto riguarda invece l'altro nemico naturale, Leptopilina japonica, esso stesso un parassitoide larvale, è meno specializzato rispetto a G. brasiliensis ma, nelle zone di origine, dà un buon contributo al contenimento del temuto moscerino. "Si tratta della prima segnalazione in Europa ed è uno dei parassitoidi più efficaci", ha detto Alberto Grassi del Centro trasferimento tecnologico della Fondazione Mach durante l'evento. "Si sa - ha precisato - che la specie è attiva anche con bassi livelli di infestazione di Drosophila suzukii e questo potrebbe risultare molto utile soprattutto nelle prime fasi di sviluppo delle popolazioni di D. suzukii, a inizio stagione. Il monitoraggio 2020 ha mostrato una buona diffusione di L. japonica, dal fondovalle fino a anche a mille metri d'altitudine, cosa che lascia ben sperare. La sua presenza sarà molto importante nel deprime le popolazioni di Drosophila suzukii, soprattutto quando è il momento delle ciliegie".
Nel 2020 i tecnici della Fondazione Mach cercheranno di aumentare la presenza di Leptopilina japonica, non potendo moltiplicarlo, dal momento che si tratta di un insetto esotico, useranno una tecnica detta "augmentorium".