Qualcosa di simile accade parlando di glifosate, tema sul quale pare che lo Iarc sia sempre più solo nel proprio giudizio in merito alla presunta cancerogenicità del noto erbicida. Efsa(1)(2) e Bfr(3), infatti, hanno aspramente criticato tali posizioni. L'Efsa avrebbe infatti affermato che "[...] a seguito di un secondo mandato della Commissione Europea a valutare i risultati della Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc) per quanto riguarda la potenziale cancerogenicità di glifosate o prodotti fitosanitari contenenti glifosate nella revisione in corso del principio attivo, l'Efsa ha concluso che è improbabile che glifosate rappresenti un pericolo di tipo cancerogeno per l'uomo e le prove analizzate non supportano la classificazione come potenziale cancerogeno, stando al regolamento CE n. 1272/2008".
Non da meno la risposta del Bfr tedesco, ovvero l'istituto federale per la valutazione dei rischi: "Secondo il BfR, la classificazione di glifosate come nel Gruppo Iarc 2A (probabile cancerogeno per l'uomo), come pubblicato nel 20 marzo 2015 numero della rivista ‘Lancet’ si presenta come una sorpresa, dal momento che altre valutazioni effettuate da organismi sovranazionali, come l'Oms-Panel della riunione congiunta dei residui di antiparassitari (JMPR, 2004), nonché dall'Agenzia nazionale di regolamentazione U.S.EPA, avevano concluso il contrario, vale a dire, che glifosate non è cancerogeno".
E qui, oltre alla statunitense Environmental Protection Agency viene citato pure l'Oms Panel del 2004, alle cui affermazioni fa seguito ora il Summary Report del 13 maggio 2016 del Jmpr, acronimo di Joint Fao/Who Meeting on Pesticide Residues(4). Al punto 1.2 del suddetto report si parla appunto di glifosate. A seguire, la traduzione in italiano del paragrafo:
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Parole chiare e nette che si vanno ad aggiungere a quelle precedenti, altrettanto lapidarie.
Non resta quindi che sperare che la monografia dello Iarc venga ora rimessa in discussione, come da più parti viene richiesto. Magari contando su un panel di esperti più esteso e poco condizionato da insane tentazioni di fare "Cherry picking", ovvero la selezione furbetta delle sole ricerche che risultino funzionali alle tesi che si vogliono dimostrare a priori.
Perché di danni inutili alla chimica agraria quella maledetta monografia ne avrebbe già fatti anche troppi.
Riferimenti:
(1) Efsa:
http://www.Efsa.europa.eu/sites/default/files/scientific_output/files/main_documents/4302.pdf
(2) Efsa:
http://www.Efsa.europa.eu/sites/default/files/corporate_publications/files/Efsaexplainsglyphosate151112en_1.pdf
(3) Bfr:
http://www.bfr.bund.de/cm/349/does-glyphosate-cause-cancer.pdf
(4) Oms e Fao:
http://www.who.int/foodsafety/jmprsummary2016.pdf?ua=1
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Fonte: Agronotizie