È una percentuale davvero eccellente quella che si appresta a toccare l'India sul fronte dell'etanolo: nel 2019 il tasso medio di miscelazione dovrebbe raggiungere la quota record del 5,8%, rispetto al 4,1% dello scorso anno.

Ad annunciarlo è l'ultimo rapporto sui biocarburanti pubblicato dal dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti (Usda), secondo il quale quest'anno le società di commercializzazione petrolifera del paese riusciranno a procurarsi oltre 2,4 miliardi di litri di etanolo. Un risultato insperato, frutto del programma di miscelazione indiano che prevede l'approvvigionamento di etanolo prodotto direttamente da melassa di barbabietola, succo di canna da zucchero e cereali alimentari danneggiati, e che ha potuto contare su una stagione eccedentaria dello zucchero abbinata a incentivi finanziari per convertire il surplus in etanolo.

L'India attualmente mira a ottenere una miscela E10 entro il 2020 e E20 entro il 2030 ma, secondo il rapporto dell'Usda, si tratta di obiettivi difficilmente realizzabili a causa della difficoltà generale dell'industria della canna da zucchero a soddisfare la domanda di carburante, di una gestione non ottimale delle importazioni e di tempi eccessivamente lunghi per la produzione su scala commerciale di biocarburanti avanzati.
Nonostante ciò, si prevede che la produzione di etanolo in India raggiungerà il record di tre miliardi di litri quest'anno, in aumento dell'11% rispetto al 2018.
Numeri da primato anche per i consumi: come riporta l'Ethanol Producer Magazine, la principale rivista commerciale di settore a livello internazionale, l'India dovrebbe sfiorare il picco di 3,8 miliardi di litri di etanolo quest'anno, in aumento rispetto al record di 3,1 miliardi di litri del 2018.

Il rapporto afferma che un tasso di miscelazione di addirittura il 6,6% potrebbe diventare un obiettivo concreto, se tutto l'etanolo prodotto da melassa quest'anno venisse miscelato con benzina. "La potenziale miscelazione sarebbe ancora più elevata se le importazioni fossero consentite e i dazi abbassati", afferma il rapporto. "Tuttavia, data la domanda proveniente dal settore industriale e le limitazioni alle importazioni, è prevista una media nazionale di miscelazione del 5,8% nel 2019".

Sebbene la produzione nazionale sia in aumento, l'India rimane un importatore netto di etanolo per tutti gli usi finali. Come rilancia anche il sito web di informazione Indiainfoline, per il sesto anno consecutivo gli Stati Uniti si confermano il principale fornitore di etanolo in India.
Nel 2018 le importazioni di etanolo indiano (principalmente denaturato) sono diminuite del 14% scendendo a 633 milioni di litri (pari a 269 milioni di dollari), tuttavia un aumento della domanda per il programma di miscelazione e la conseguente scarsità di forniture per uso industriale incoraggeranno le importazioni a crescere del 19% su base annua, raggiungendo un record di 750 milioni di litri.

Per quanto riguarda invece le esportazioni di etanolo, nel 2019 queste dovrebbero scendere di oltre il 20% fermandosi a 100 milioni di litri (per lo più non denaturati). La forte domanda di consumi interni limiterà l'offerta esportabile anche se, come confermano alcune fonti del settore, resterà costante la domanda da parte delle nazioni africane e dei paesi limitrofi, sebbene in volumi più piccoli.

Il mercato del biodiesel rimane pressoché inesistente a causa dell'accesso limitato alla capacità di produzione limitata delle materie prime, di una catena di approvvigionamento ancora rudimentale e di persistenti restrizioni all'importazione.


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