Il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi, ha inviato un documento sulle energie verdi ai ministri Catania, Clini e Passera, rispettivamente al comando dei dicasteri delle Politiche agricole, dell’Ambiente e dello Sviluppo economico.
Nonostante l'innegabile crisi che ha colpito l'agricoltura italiana in questo periodo, “Il mondo agricolo – si legge nel documento - ha dimostrato interesse, capacità e prontezza nel saper cogliere le opportunità di integrazione e realizzazione di nuove forme di reddito aggiuntivo, attraverso altre attività connesse, come l’agriturismo e la produzione di energia rinnovabile non solo per l’auto consumo ma anche per il mercato energetico”.
Nel documento la Cia invita ad apportare opportune correzioni per superare le distorsioni che si sono verificate in alcune specifiche aree del Paese: in particolar modo, “occorre intervenire affinché siano disincentivati gli investimenti esterni al mondo agricolo senza alcuna connessione con il patrimonio forestale e agricolo nazionale”
“La sostenibilità dei costi collettivi per i sistemi incentivanti l’energia rinnovabile - osserva la Cia - deve essere sottoposta a un’equilibrata governance, sia nei confronti dei consumatori/contribuenti ma anche tra gli stessi segmenti che compongono il settore delle rinnovabili. La vicenda della crescita non governata del fotovoltaico ha introdotto evidenti squilibri. Ad esempio l’effetto cumulato degli incentivi comporta che a questo settore siano destinate una larga parte delle risorse per le rinnovabili provenienti dalla bolletta elettrica, deprimendo la possibilità di sviluppo delle altre tecnologie di conversione energetica”.
La Cia indica la via da percorrere nei piccoli e medi impianti che utilizzano le biomasse solide, le biomasse metanigene e i bioliquidi sostenibili di origine locale, “valorizzando il ruolo delle imprese agricole, le intese di filiera e i contratti quadro”
La Cia auspica quindi che i sistemi incentivanti definiti con queste finalità possano essere suddivisi in classi di premialità decrescente per intervalli di potenza crescente, fino a 1 MWe. Ovvero che alle classi di impianti di minore potenza siano assegnati i maggiori incentivi. Oltre la potenza di 1 MWe confidiamo che i valori tariffari esprimano una sensibile riduzione
“Allo scopo di assicurare un utilizzo armonico delle risorse e delle produzioni del territorio è indispensabile - continua la Cia - valorizzare le biomasse agricole, privilegiando i residui aziendali e i sottoprodotti, con una approccio di integrazione e non di competizione. Riteniamo che una suddivisione netta nella categoria delle produzioni dedicate, dei residui e dei sottoprodotti non sia consona rispetto alla natura multifunzionale delle imprese agricole. E’ invece necessario perseguire regole chiare, definite e applicabili”
“Pur condividendo il principio della progressiva riduzione degli incentivi per gli impianti realizzati nel corso dei prossimi anni - conclude la Cia - sollecitiamo sia considerata la possibilità di una riduzione graduale in modo da contenere l’impatto del passaggio dall’attuale al nuovo sistema”
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