Immersi nella tradizione, i viticoltori europei si sono talvolta trovati in difficoltà nella competizioni con i nuovi metodi utilizzati per produrre vini nel Nuovo Mondo. Ma le cose stanno cambiando: ora i ricercatori offrono all'Europa l'opportunità di migliorare la qualità, risparmiare acqua e ridurre l'uso degli agrofarmaci senza rinunciare alle consolidate pratiche che vengono dalla tradizione.

Un sistema wireless di monitoraggio di precisione automatizzato in grado tramite sensori di rilevare l'umidità del suolo e la temperatura e l'umidità dell'aria: tutto questo e molto di più è Vine-Sense, un sistema automatizzato sviluppato dall'Università di Firenze nell'ambito del progetto europeo GoodFood e commercializzato dalla compagnia italiana Netsens.

Fantascienza? No, Vine-Sense è già in uso in diverse aziende vitivinicole italiane che utilizzano questo sistema per stabilire accuratamente il momento della vendemmia, difendersi da attacchi di patogeni, ottimizzare il consumo dell'acqua e diminuire i costi dei trattamenti chimici senza nemmeno dover essere presenti fisicamente nel vigneto.

"Tutti i dati raccolti da sensori sono trasmessi attraverso un sistema wireless e sono accessibili sul web a un viticoltore in qualsiasi parte del mondo" spiega Gianfranco Manes, capo dell'Istituto multidisciplinare per lo sviluppo, la ricerca e le applicazioni dell'Università di Firenze e tra i coordinatori del progetto GoodFood.

I sistemi di monitoraggio di precisione sono diventati sempre più diffusi e accettati nell'industria vitivinicola negli ultimi anni, ma la maggior parte è basata su sensori impiantati nei vigneti che vengono manualmente controllati uno alla volta.

Al contrario, i dati di Vine-Sense vengono raccolti e analizzati automaticamente ogni 15 minuti: in questo modo i coltivatori ricevono un costante flusso di informazioni dettagliate sulle condizioni in cui crescono i grappoli delle loro uve, su quanta acqua necessitano e quali rischi li minacciano.

In particolare, il sistema sviluppato dal dottor Manes e dai suoi collaboratori affronta tre questioni principali:
• l'utilizzo più razionale ed efficiente dell'acqua. Non bisogna infatti dimenticare che circa l'80% del consumo globale di acqua avviene nell'agricoltura.
• una lotta più mirata alle avversità della vite: con Vine-Sense, il coltivatore saprà esattamente quando e come la vigna è a rischio, e potrà prendere tempestivamente le misure adeguate
• scegliere accuratamente quando dare inizio alla vendemmia, in base al grado di sviluppo rilevato dei grappoli
Questi benefici, che riguardano allo stesso tempo la produzione, i costi e l'ambiente, emergono già nel primo anno di utilizzo di Vine-Sense; sulla media distanza, inoltre, l'accurato monitoraggio offre anche la possibilità di identificare il microclima della vigna e poter quindi scegliere le varietà che vi si adattano meglio, ottenendo vini migliori.

"I coltivatori da noi consultati ci hanno detto di non essere interessati ad aumentare la quantità del raccolto, ma a produrre vino migliore, cosa che aumenta i loro profitti. E i consumatori, logicamente, non possono che apprezzare" dice Manes.

Anche se i vitivinicoltori italiani ed europei si sono sempre mostrati un po' riluttanti ad adottare nuove tecnologie nelle loro pratiche, stabilite talvolta da generazioni, Manes sostiene che vi è stato un considerevole interesse verso Vine-Sense, anche grazie al prezzo: disporre la rete di sensori e le infrastrutture che garantiscono rilevazioni accurati e la trasmissione wireless costa da 500 a 1000 euro per ettaro.

Vine-Sense è già usato nelle aziende vitivinicole di Castello di Ama e Montepaldi, nella regione del Chianti, e, secondo le stime di Manes, entro la fine dell'anno dovrebbe allargarsi ad altre 10/15 aziende italiane. Anche se questo sistema richiede ancora qualche tempo prima di essere ufficialmente lanciato sul mercato, i suoi creatori e Netsens, la compagnia che lo commercializza, sono convinti delle sue potenzialità. Una certezza che viene confermata anche dal grande interesse per Vine-Sense dimostrato da coltivatori provenienti dall'Egitto e dalla Giordania, zone dove l'uso dell'acqua è una questione particolarmente critica.

 

Da: ICT Results (2008, November 3). Watching The Wine With New Technology. ScienceDaily

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