In Italia c'è un tipo di cerealicoltura che richiede una buona dose di intraprendenza e duro lavoro. La particolare conformazione orografica della nostra penisola offre ampie zone pianeggianti ma anche un gran numero di aree collinari, dove la coltivazione dei cereali ha radici antichissime ed è tutt'ora largamente praticata.

 

Estranea a molti europei che ne rimangono affascinati durante le loro incursioni nel Bel Paese, la regione appenninica offre un panorama unico dal punto di vista agricolo e, nei mesi estivi, non è insolito imbattersi in più o meno dolci declivi ricoperti di bionde spighe pronte per la mietitura. 

 

Ed è questo il panorama che ci ha accolto sulle colline intorno a San Lorenzo In Noceto (Forlì-Cesena), teatro di un piccolo spettacolo per alcuni straordinario ma per altri quotidiano: la raccolta del frumento con una mietitrebbia auto livellante Massey Ferguson.

 

Le colline appenniniche richiedono speciali macchine da raccolta autolivellanti per la cerealicoltura

Le colline appenniniche richiedono speciali macchine da raccolta autolivellanti per la cerealicoltura

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

MF Beta 7360 AL4: la raccolta in collina secondo Massey Ferguson

In un appezzamento poco esteso ma dalla pendenza considerevole, la mietitrebbia Massey Ferguson MF Beta 7360 AL4 si muove con agilità, forte del suo sistema autolivellante che le consente di operare con pendenze trasversali fino al 38% e con un dislivello in salita del 35% e in discesa del 8%. La granella raccolta in questo caso è destinata all'alimentazione zootecnica.

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"La nostra MF Beta 7360 AL4 è una mietitrebbia a 5 scuotipaglia con sistema di livellamento integrale e motore Stage V AGCO Power da 7,4 litri per 306 cavalli. Lo stesso dei trattori MF 8S" commenta Claudio Bogoni, Product specialist di Massey Ferguson, che raggiungiamo in campo approfittando di un attimo di pausa mentre la mietitrebbia scarica il suo serbatoio. 

 

In campo con la mietitrebbiatrice autolivellante MF Beta 7360 AL4 di Massey Ferguson

 

Parte della famiglia Beta, la macchina è stata presentata nel 2021 ed è l'unico modello della Serie categorizzato come AL4 cioè dotata di 4 cilindri idraulici che rendono autolivellante l'intero corpo macchina entro i valori sopra descritti. Anche la testata anteriore si adatta al profilo del terreno per un taglio preciso e ad altezza costante.

 

"Due slitte poste sotto la testata e sensori di pressione idraulica, lavorano in sinergia con il livellamento della macchina. Grazie a una connessione idraulica diretta tra i sistemi di livellamento della macchina e della  barra, il tutto controllato elettronicamente dal monitor in cabina, l'altezza di taglio è sempre precisa e reattiva seguendo il profilo del terreno" spiega Bogoni.

 

Trasmissione idrostatica, le pendenze non sono un problema

Il motore della MF Beta 7360 AL4 è collegato direttamente alla pompa idrostatica che gestisce:

  • la trasmissione della mietitrebbia con nuove valvole modulari Pwm (Pulse Width Modulation), per una risposta più rapida e precisa alle richieste di potenza;
  • tutte le cinghie per la movimentazione dei vari elementi all'interno della macchina tranne il rotore che è collegato direttamente al propulsore;
  • il livellamento della macchina.

 

"In particolare, la trasmissione si compone di una parte idrostatica e di una meccanica con 4 rapporti meccanici: secondo e terzo per il campo e quarto per i trasferimenti su strada fino a 30 chilometri orari" precisa Bogoni. 

 

La parte idrostatica della trasmissione si compone invece di 3 motori idrostatici: uno sull'assale anteriore e due su quello posteriore. "I due dietro sono a doppia cilindrata, cioè in grado di variare le prestazioni in funzione delle condizioni (pendenze) di lavoro" aggiunge Bogoni.

 

Vista laterale delle componenti interne della mietitrebbia Massey Ferguson MF Beta 7360 AL4 

Vista laterale delle componenti interne della mietitrebbia Massey Ferguson MF Beta 7360 AL4 

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Una testata per ogni coltura

Presente sulla macchina in campo una testata da grano da 6 metri caratterizzata da un movimento dei coltelli con sistema Schumacher che garantisce un taglio ottimizzato grazie alle lame invertite. Presente (opzionale) anche il sistema per sollevare le spighe quando il prodotto è molto allettato.

 

"La testata è una peculiarità di questa specifica macchina. Di norma forniamo di fabbrica testate da frumento FreeFlow o PowerFlow, barre fisse con larghezze di lavoro rispettivamente fino a 7 e 6,8 metri. In alternativa, sul mercato sono presenti varie soluzioni pieghevoli a 2 o 3 corpi" precisa Bogoni.

 

Dettaglio della testata da grano montata sulla modello di MF Beta 7360 AL4 visto in campo

Dettaglio della testata da grano montata sulla modello di MF Beta 7360 AL4 visto in campo

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

MF Beta 7360 AL4 può essere utilizzata per la raccolta di granella di frumento - come è accaduto nel nostro caso - ma anche per altre colture come mais o girasole. Può infatti essere facilmente convertita in modo semplice e veloce.

 

"In poco meno di 2 ore, alzando il canale di alimentazione e accedendo alla prima parte del corpo trebbiante, una sola persona può sostituire la sezione anteriore del contro battitore - ci spiega Bogoni. Quest’ultima varia in funzione del tipo di coltura da trebbiare e del tipo di granella da raccogliere".

 

Apparato trebbiante, il lungo viaggio di paglia e granella

Una volta raccolto, il prodotto passa al canale di alimentazione fino all'apparato trebbiante vero e proprio composto da un battitore da 600 millimetri e un controbattitore con un angolo di avvolgimento pari a 106 gradi.

 

Per garantire maggiore inerzia nella fase di battitura e una conseguente miglior omogeneità nella trebbiatura, anche al variare della quantità di prodotto introdotta e delle specifiche condizioni di lavoro, il rotore è appesantito con 8 sbarre.

 

Dopo il rotore troviamo nell’ordine, il rullo lanciatore e di seguito il separatore multi raccolto o Mcs (Multi Crop Separator), che a discrezione dell'operatore può essere anche disinserito completamente. "L'Mcs non è un sistema trebbiante - ci spiega Bogoni - ma favorisce un'ulteriore separazione della granella, aumentando la superficie di separazione e l'azione di pulitura prima del passaggio agli scuotipaglia".

 

Il ciclo di trebbiatura con e senza Mcs nella MF Beta 7360 AL4 di Massey Ferguson

 

A questo punto il prodotto (granella) passa al piano preparatore, mentre il residuo di trebbiatura (paglia) viene spostato sugli scuotipaglia dove avviene un'ultima selezione della granella rimasta. Anche quest'ultima parte di granella viene convogliata al piano preparatore, mentre la paglia è avviata all'espulsione posteriore.

 

Dal piano preparatore la granella cade in due vagli, principale e secondario. Il primo sposta il prodotto direttamente alla coclea del serbatoio per la granella (capacità di 8.600 litri), mentre il secondo comunica con la coclea di recupero.

 

"La coclea di recupero, invece di portare il prodotto alla tramoggia, rimette in circolo il prodotto più sporco sopra la zona del battitore così da sottoporlo a una seconda trebbiatura" ci mostra Bogoni spostandosi sul lato sinistro della MF Beta 7360 AL4.

 

Dagli scuotipaglia il materiale di "scarto" esce dalla mietitrebbia tal quale formando un'andana per essere poi raccolto e pressato, oppure viene deviato al trinciapaglia dove una volta affinato viene sparso sul campo.

 

La paglia viene espulsa posteriormente a formare un'anadana per il passaggio successivo di una pressatrice

La paglia viene espulsa posteriormente a formare un'anadana per il passaggio successivo di una pressatrice

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Trebbiatura perfetta in ogni situazione

"La distanza tra battitore e controbattitore è modulabile in continuo grazie a due motori elettrici - mostra Bogoni aprendo il portellone destro della mietitrebbia. L'operatore dalla cabina può distanziare il controbattitore dal battitore per regolare l'intensità di pulitura della granella. Anche l'intensità del recupero è regolabile aumentando o diminuendo la dimensione dei vagli tramite un controllo elettronico dalla cabina".

 

Sia sul canale di scarico della paglia sia sulla coclea di recupero sono presenti dei sensori per quantificare, rispettivamente, le perdite e la quantità di materiale reintrodotto nell'apparato trebbiante. Le due informazioni mostrate in tempo reale all'operatore in cabina, permettono di regolare finemente l'azione trebbiante della macchina.

 

Da sinistra, dettaglio del sensore di perdita collocato sullo scarico posteriore e del sensore di flusso posto su canale di recupero

Da sinistra, dettaglio del sensore di perdita collocato sullo scarico posteriore e del sensore di flusso posto su canale di recupero

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Per aumentare le prestazioni della macchina è importante minimizzare il volume del recupero, in modo da non sovraccaricare il sistema di trebbiatura. "Se il recupero è minimo avremo poco materiale che ritorna alla trebbiatura e quindi l'avanzamento della macchina sarà più veloce - ci spiega Bogoni. Mentre se necessito di un prodotto perfettamente pulito, dovrò rimetterne in circolo un maggior volume, a scapito però delle performance totali. Si tratta di trovare un giusto equilibrio tra performance e qualità della granella desiderata".

 

Il ritorno delle macchine da raccolta MF in Italia

"MF 7360 Beta AL4 è la nostra mietitrebbia autolivellante per eccellenza, perfetta per il lavoro su terreni particolarmente ripidi - conclude Bogoni. La Serie MF Beta e più in generale la nostra linea completa di mietitrebbie a scuotipaglia è nuovamente commercializzata sul mercato italiano dal 2022, grazie ai concessionari Laverda, ora rappresentanti di Massey Ferguson per le macchine da raccolta in Italia".

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