Ridurre i costi aziendali e aumentare la redditività dell'impresa agricola. Sono questi gli obiettivi che hanno spinto Gianfranco Rocca, classe 1958, ad intraprendere una transizione verso l'agricoltura di precisione.

La Società agricola Piave si estende su 30 ettari nella provincia di Brescia, dove vengono coltivati principalmente il pomodoro da industria (75% della Sau aziendale) e il mais da granella (25%), in rotazione con frumento. A gestire l'azienda c'è il titolare, Gianfranco Rocca, e i suoi due figli, Alan e Nicolas, che durante l'estate vengono supportati da tre lavoratori stagionali.

"Prima del 2016 tutte le operazioni di campo venivano fatte manualmente. Ma per quanto il trattorista fosse attento e preciso si facevano spesso degli errori", racconta il titolare. "Così nel 2016 abbiamo deciso di allestire il trattore che avevamo in azienda con la guida assistita, un sistema che permette di seguire una traiettoria definita in campo ed evitare quindi le sovrapposizioni".

I vantaggi di questa tecnologia si sono fatti subito sentire. Grazie alla guida assistita è stato possibile evitare le sovrapposizioni, inevitabili con la guida manuale. Questo significa un risparmio di input produttivi, ma anche di gasolio e di tempo. Un risparmio che è stato stimato tra il 15 e il 20%.

"Dopo l'aratura tutte le operazioni vengono effettuate grazie al posizionamento satellitare, compreso il trapianto delle piantine di pomodoro, la semina del mais e la stesura delle manichette per l'irrigazione a goccia", racconta Rocca.

La stesura delle ali gocciolanti viene effettuata tramite la guida Gps del trattore
La stesura delle ali gocciolanti viene effettuata tramite la guida Gps del trattore
(Fonte foro: Gianfranco Rocca)

 

La scelta aziendale di intraprendere la strada dell'agricoltura di precisione è merito anche dell'Op di riferimento (di cui Rocca è presidente), che con i progetti del programma operativo Ocm ha scelto di accompagnare i soci che ne fanno richiesta, finanziando progetti innovativi. L'Op pertanto ha dato un grande aiuto agli investimenti per l'implementazione dell'agricoltura di precisione.


I benefici dell'agricoltura di precisione

La Società agricola Piave è stata oggetto di una case history del Report 2021 dell'Osservatorio Smart AgriFood (School of management del Politecnico di Milano e Laboratorio Rise - Research & innovation for smart enterprises dell'Università degli studi di Brescia). Dal documento, che si basa su un sondaggio a cui hanno risposto circa trecento aziende agricole, risulta proprio che tra gli obiettivi primari perseguiti da chi adotta il paradigma 4.0 (integrazione tra digitale e agricoltura di precisione) c'è proprio, dietro al tema della sostenibilità, una maggiore consapevolezza delle dinamiche in atto all'interno dell'azienda, una riduzione dei costi, una semplificazione del lavoro intellettuale e una migliore qualità del prodotto.

Visti i benefici l'azienda ha deciso di investire anche in una barra irroratrice a rateo variabile. Una macchina che permette cioè di chiudere automaticamente le sezioni, ad esempio quando passa su una zona di campo già trattata, e quindi consente un risparmio di miscela fitoiatrica.


Gli ostacoli sul cammino del 4.0

La corsa della Società agricola Piave verso l'agricoltura 4.0 si è però dovuta interrompere a causa di una serie di ostacoli sul cammino. "La guida automatica è piuttosto semplice da usare e basta un po' di pratica per capire come sfruttarla appieno. Ma pur volendo implementare altre tecnologie ci siamo dovuti fermare perché ci siamo trovati da soli ad affrontare il cambiamento", spiega Rocca.

"Grazie al credito di imposta per l'acquisto di macchine 4.0 abbiamo preso un trattore di ultima generazione, con guida satellitare integrata e tecnologia Isobus. Però dopo l'acquisto non abbiamo avuto alcun tipo di assistenza. Non c'è nessuno che ci spieghi come utilizzarlo per sfruttare le tante potenzialità di cui si legge, ma che in campo da soli non si riescono ad ottenere".

La corsa della Società agricola Piave verso l'agricoltura 4.0

Manca insomma qualcuno che gestisca la transizione verso il paradigma 4.0. A questo si aggiungono i costi crescenti necessari per adottare ulteriori tecnologie. "D'altronde noi facciamo gli agricoltori, non possiamo anche essere esperti di tecnologia", sottolinea Rocca.

Come anche sottolineato dal Report 2021 dell'Osservatorio Smart AgriFood, tra le criticità affrontate dalle aziende agricole ci sono, in ordine di importanza: la mancanza di competenze, l'assenza di connettività in campo e di interoperabilità tra sistemi, nonché una assistenza insufficiente e il malfunzionamento delle soluzioni. Al sesto posto un mancato rientro dell'investimento e la mancanza di scalabilità.

Proprio sul tema dell'interoperabilità Rocca ha avuto non pochi grattacapi. "Macchine e sistemi di case produttrici diverse non sempre si parlano. Questo rende il lavoro molto difficoltoso e non si riesce ad ottenere il massimo dalle tecnologie che si sono acquistate. È frustrante perché intuisco il potenziale dell'agricoltura 4.0 ma da soli è impossibile riuscire a raggiungerlo".

Image Line è partner dell'Osservatorio Smart AgriFood