Il clima sta cambiando e gli agricoltori sono i primi a toccare con mano gli effetti del surriscaldamento globale. I viticoltori sono particolarmente colpiti da un clima sempre meno prevedibile, che crea innumerevoli problemi alle viti, sia a livello di stress abiotici (caldo intenso, gelate primaverili, assenza di precipitazioni, eccetera) sia biotici, con alcune malattie talvolta difficilmente controllabili.
Gli eventi estremi e il nuovo clima stanno rendendo alcune aree storicamente vocate meno adatte alla coltivazione della vite. Al contrario, nuove regioni, una volta inospitali, stanno emergendo come promettenti. Un esempio sono i vitigni base spumante, che stanno "salendo di quota" per sfuggire al caldo estivo in pianura.
Questi mutamenti impongono un approccio più scientifico e basato sui dati nella pianificazione di nuovi impianti. La scelta del terreno, delle varietà e dei portainnesti è ormai un'attività che richiede conoscenze precise per garantire il successo a lungo termine. In questo contesto, Terroir from Space, una startup nata nel 2021, offre un supporto innovativo basato sull'analisi dei dati, tramite algoritmi proprietari, provenienti da satelliti e sensori al suolo.
"La nostra startup nasce nel 2021, in provincia di Bergamo, dall'unione della mia formazione in ingegneria aerospaziale e della passione del team per il vino", ci racconta Alessandro Saetta, fondatore e ceo della startup. "L'obiettivo è fornire strumenti tecnologici che aiutino i viticoltori a prendere decisioni strategiche per i loro vigneti. La nostra tecnologia integra dati satellitari, modelli climatici e informazioni locali per identificare i migliori terreni per nuovi impianti e ottimizzare la gestione di quelli esistenti. Un approccio scientifico particolarmente utile in un contesto climatico così incerto".
Quali sono le tipologie di dati che utilizzate per i vostri modelli?
"Il nostro lavoro si basa su tre principali fonti di dati: quelli satellitari, che offrono una visione dettagliata e storica del territorio. I dati provenienti da sensori pubblici, come le stazioni meteorologiche e le mappe dei suoli. E infine i modelli climatici, che ci consentono di fare proiezioni su come il clima cambierà nel tempo. Queste fonti, integrate tra loro, ci permettono di costruire una panoramica completa e precisa delle potenzialità di un terreno per la viticoltura".
Partiamo dai dati satellitari. Quali informazioni ricavate e come le utilizzate?
"I dati satellitari sono il cuore del nostro sistema. Utilizziamo immagini multispettrali per analizzare parametri come il contenuto idrico del suolo, la topografia e la vigorìa vegetativa. Grazie alla possibilità di accedere a decenni di dati storici possiamo studiare l'evoluzione di un sito e identificare i trend, come l'aumento delle temperature o la riduzione della disponibilità idrica. Inoltre, gli indici che utilizziamo, come il Soil Moisture Index, ci permettono di valutare come il suolo trattiene l'acqua, una variabile cruciale per la scelta del terreno".
Quali sono le informazioni che si ricavano e come si utilizzano?
(Fonte foto: Terroir from Space)
Qual è invece il ruolo dei sensori pubblici e delle informazioni locali?
"I sensori pubblici rappresentano una risorsa preziosa, soprattutto in Italia, dove abbiamo una rete estesa di stazioni meteorologiche e mappe geologiche. Utilizziamo dati meteorologici per analizzare il clima a livello microregionale, ma anche mappe topografiche e informazioni sulla copertura del suolo per comprendere meglio le specificità del terreno. Questi dati ci permettono di migliorare la precisione del nostro modello, soprattutto quando integrati con informazioni fornite dai viticoltori stessi, come le analisi chimiche dei suoli".
Infine, come integrate i modelli climatici nei vostri sistemi?
"I modelli climatici sono fondamentali per prevedere come i parametri ambientali cambieranno nei prossimi decenni. Usiamo principalmente modelli globali, come quelli dell'Ipcc, per proiettare variabili come la piovosità, la temperatura e gli eventi estremi. Questi dati ci aiutano a valutare la sostenibilità a lungo termine di un sito, non solo per la viticoltura, ma anche per specifiche varietà viticole. Ad esempio, possiamo dire a un produttore se un terreno sarà adatto al Nebbiolo o al Sangiovese tra venti anni".
Quali sono i principali benefici per i viticoltori che scelgono i vostri servizi?
"Grazie alla nostra tecnologia, i viticoltori possono prendere decisioni basate su dati concreti, riducendo i rischi legati agli investimenti. Per esempio, possiamo aiutarli a evitare di acquistare un terreno inadatto o consigliare di riconvertire un vigneto in difficoltà. Un caso significativo è stato quello di un produttore portoghese: abbiamo analizzato il sito che aveva individuato per un nuovo vigneto e, grazie ai nostri modelli, abbiamo suggerito un'area alternativa meno esposta all'erosione e più favorevole dal punto di vista climatico".
Avete già una rete di clienti e collaborazioni attive?
"Abbiamo iniziato con piccoli produttori in Italia e Portogallo, dimostrando il valore delle nostre analisi attraverso progetti pilota. Il nostro obiettivo oggi è trovare degli investitori, in modo da migliorare i nostri servizi e ampliare la rete di clienti. Vogliamo coinvolgere non solo le aziende vitivinicole, ma anche consorzi e associazioni di categoria. La nostra tecnologia è scalabile e può essere adattata a diversi contesti geografici".
Quali sono i prossimi passi per Terroir from Space?
"Vogliamo espanderci in mercati emergenti, come Regno Unito e Belgio, dove il cambiamento climatico sta aprendo nuove opportunità per la viticoltura. Inoltre, stiamo lavorando per migliorare ulteriormente i nostri modelli climatici, rendendoli più precisi e specifici per diverse regioni. Infine, puntiamo a trovare investitori per consolidare il nostro team e accelerare la nostra crescita".