Da giovedì 8 a sabato 10 dicembre 2011, i mille colori dell'India saranno la scenografia della seconda edizione di Eima Agrimach. Si rinnova, infatti, l'appuntamento a New Delhi per la rassegna internazionale della meccanizzazione agricola, organizzata da Unacoma Service e da Ficci, Federazione indiana delle camere di commercio e dell'industria, in collaborazione con il ministero dell'Agricoltura indiano, e con il patrocinio del ministero italiano dello Sviluppo economico e dellaRegione Emilia-Romagna.

Dopo l'edizione di lancio, svoltasi nel dicembre 2009, che già ebbe riscontri molto positivi per quanto riguarda il numero degli espositori e dei visitatori, l'edizione di quest'anno vanta cifre di prestigio: la superficie espositiva, allestita presso le strutture dell'Istituto sperimentale agricolo Iari a Pusa (New Delhi), ammonta a 30mila metri quadrati complessivi, con un incremento del 35% rispetto alla precedente edizione; il numero di industrie partecipanti raggiunge quota 250 (presenti quasi tutti i principali costruttori mondiali), e il numero di operatori previsto dovrebbe superare le 25mila unità, provenienti non soltanto dalle regioni dell'India ma anche dai Paesi limitrofi come Sri Lanka, Malesia, Myanmar, Nepal, Singapore e Thailandia.

Il mercato indiano

L'India rappresenta oggi uno dei mercati più interessanti per i costruttori di trattrici, macchine e attrezzature per i vari tipi di coltivazione: il colosso asiatico registra da alcuni anni a questa parte un incremento imponente degli acquisti di macchine agricole, e nel 2010 si è imposto come il Paese al mondo con il più alto numero di trattrici vendute sul territorio nazionale. Se si considerano, infatti, le trattrici con potenza superiore ai 30 cavalli - escludendo i mezzi motorizzati più piccoli - l'India svetta con oltre 371 mila unità vendute nell'anno, un numero superiore a quello della stessa Cina (anch'essa in forte espansione con 321mila unità), tre volte maggiore di quello dell'intera Europa occidentale che nel 2010 ha registrato un totale di 122 mila unità, e più di quattro volte superiore a quello degli Stati Uniti (81mila unità).
La corsa alla meccanizzazione è dovuta alla necessità di soddisfare il fabbisogno alimentare di una popolazione che ha raggiunto gli 1,2 miliardi di abitanti, ma anche di diversificare le produzioni e offrire prodotti di maggior qualità a una classe media in fase di espansione e che aspira a uno stile di consumo più pregiato.

Delegazioni da tutto il mondo

La crescente importanza dell'India nel settore delle macchine agricole è dimostrata anche dalla presenza ad Agrimach di espositori da molti Paesi - in parte organizzati nell'ambito di 'collettive', vedi quelle di Giappone, Cina, Stati Uniti, Corea e Olanda – e di delegazioni anche in rappresentanza di associazioni di costruttori di varie nazioni. L'Italia è in prima fila, con un alto numero di industrie partecipanti, capaci di esibire una rosa di mezzi meccanici molto ampia, tale da integrare efficacemente la produzione delle stesse industrie meccaniche indiane che vantano ormai una capacità produttiva di tutto rilievo. L'industria italiana incontra dunque il mercato del Subcontinente non soltanto esportando tecnologie avanzate ma realizzando joint venture e insediamenti produttivi sul territorio indiano.

"Il fatto di condividere l'organizzazione di un evento fieristico così importante e strategico – commenta il presidente di Unacoma e amministratore delegato di Unacoma Service, Massimo Goldoni – dimostra la grande collaborazione che esiste fra Italia e India nel settore della meccanizzazione agricola. Questo non toglie che l'esposizione di Eima Agrimach debba avere un forte carattere internazionale - aggiunge Goldoni - e offrire agli operatori quanto di meglio l'industria di ogni Paese produce per le diverse tipologie di agricoltura, perché il prestigio di una rassegna dipende dall'importanza dei suoi espositori e perché in India, come in ogni altra parte del mondo, è la concorrenza tra i players a migliorare i contenuti tecnici e a far crescere il mercato".