Con un chilogrammo di mangime per pesci si possono ottenere 1 chilo di carne e 10 chili di verdure. È questa la promessa di Peckas Naturodlingar, azienda svedese pioniera nel settore dell'acquaponica e che sta costruendo impianti nei paesi del Nord Europa. Strutture simili sono state realizzate o sono in fase di realizzazione in tanti altri Paesi, compresa l'Italia. E in Francia Les Nouvelles Farmes ha chiuso in aprile un round di investimento da 2 milioni di euro proprio per la realizzazione di un impianto di coltivazione innovativo a Bordeaux.

Ma che cos'è l'acquaponica? È un sistema di coltivazione fuori suolo che si basa sulla consociazione di pesci e piante. Il sistema non fa altro che ricreare in un ambiente protetto, come una serra, ciò che naturalmente avviene in natura.

L'agricoltore fornisce mangime ai pesci i quali lo utilizzano per crescere. L'acqua con le deiezioni animali viene pompata in un sistema di irrigazione idroponica in cui crescono gli ortaggi. Le piante assimilano i nutrienti, resi biodisponibili dai batteri, restituendo acqua pulita che viene successivamente pompata nelle vasche di allevamento. Si tratta dunque di un sistema chiuso che partendo dall'impiego di un input produttivo, come il mangime, permette di ottenere non solo pesci ma anche ortaggi.


Peckas produce con questo sistema soprattutto pomodori e cetrioli sul fronte vegetale e alleva il salmone atlantico e la trota iridea come specie ittiche. Queste consociazioni sono state definite dopo anni di studio in cui si è cercato di bilanciare le esigenze dei pesci con quelle delle piante, ad esempio per quanto riguarda il pH dell'acqua. In uno dei suoi impianti l'azienda svedese produce qualcosa come 600 tonnellate di verdura all'anno e 60 tonnellate di pesce che vende sul mercato locale.

C'è chi immagina che queste strutture, collocate in ambienti segregati all'interno delle nostre città, potranno fornire cibo sostenibile e a chilometro zero. Tuttavia un maggior grado di sostenibilità delle produzioni si ha quando il sistema acquaponico si inserisce all'interno delle serre, dove si sfrutta l'energia solare per far crescere le piante. In queste condizioni l'unico input produttivo è davvero rappresentato dal mangime per i pesci.