“E’ un’occasione importante per rafforzare i rapporti tra i due per i due Paesi, partendo da un fronte strategico come quello agroalimentare – spiega Martina – questo settore rappresenta una delle aree più importanti di cooperazione e ci vede protagonisti con tutto il nostro sistema che va dalla produzione agricola, alla trasformazione fino al know how scientifico e tecnologico. I modelli agricoli di Iran e Italia sono complementari e gli incontri tra imprese fatti qui lo dimostrano. Con la missione si sono gettate le basi per aumentare la collaborazione reciproca e credo che l’istituzione di un tavolo permanente di scambio tra i produttori italiani e quelli iraniani sia un’ottima notizia, in chiave di opportunità di export. Negli ultimi due anni abbiamo avuto una crescita di oltre il 50%, ma il potenziale è ancora molto grande soprattutto alla luce della fine dell’embargo”.
“Abbiamo così proseguito il lavoro portato avanti in questi mesi, anche grazie all’opportunità di Expo 2015 – continua Martina – proprio a Milano abbiamo avviato un’intesa strategica con l’Iran, alla quale sono seguiti incontri tecnici istituzionali e nuove collaborazioni come sul fronte della ricerca, con accordi firmati già ad agosto 2015. Con la tappa di Teheran aggiungiamo un nuovo tassello, penso soprattutto alle sinergie che possiamo sviluppare sull’innovazione, la meccanizzazione agricola, la zootecnia e l’ortofrutta”.
Nell’ambito della missione politica ed economica, è stato poi firmato un protocollo tra Federalimentare e l’omologa iraniana Ifif. Alla base dell’accordo la promozione e lo sviluppo della reciproca cooperazione tra le due federazioni nel settore agro-industriale, attraverso il consolidamento di partnership tra le aziende italiane e iraniane. Tra gli obiettivi dell’intesa, una strategia di azioni per supportare e valorizzare il mercato agro-industriale iraniano, le sue infrastrutture e i relativi servizi attraverso la crescita di import ed export, il trasferimento di know how e la spinta alla capacità commerciale delle aziende alimentari iraniane, attraverso la creazione di partnershio e joint ventures.
“Puntiamo all’aumento dell’interscambio generale tra i due Paesi – commenta il presidente di Federalimentare Luigi Scordamaglia – l’Iran ha dimostrato di saper apprezzare le eccellenze alimentari del nostro Paese, per questo mi auguro che l’avvio di nuovi dialoghi innalzi ancora di più i livelli di collaborazione e facilitazioni reciproche come il superamento dell’imposizione daziaria su alcuni prodotti made in Italy che sicuramente incoraggerebbe le nostre imprese e l’ottimizzazione degli standard della Safety Chain Iraniana”.
“L’enorme potenziale agricolo dell’Iran – conclude Scordamaglia – con 30 milioni di ettari fertili può trovare nell’elevata qualità e sostenibilità della filiera italiana uno strumento ideale per essere valorizzate”.