Al centro dell’edizione 2015 i temi dell’educazione alimentare, della riforma dell’agricoltura biologica e il Ttip.
“Questo primo anno della nuova legislatura ci ha visto impegnati su temi di grande rilevanza e grande prospettiva - ha esordito De Castro -. È di solo pochi giorni fa la notizia dell’accordo sulla proposta di regolamento per il nuovo schema per la distribuzione di frutta e latte nelle scuole primarie”. Il regolamento prevede l’obbligo per gli Stati membri di destinare una quota non superiore al 15% del budget disponibile a programmi di educazione alimentare rivolti a bambini dai 6 ai 10 anni. La notizia per l’Italia è doppiamente positiva: da un lato potrà disporre di 148,2 milioni di euro in sei anni e dall’altro potrà estendere la lista dei prodotti lattiero-caseari ammessi.
Per quanto riguarda l’agricoltura biologica, De Castro ha ricordato che la Commissione Agricoltura ha approvato lo scorso ottobre la relazione sulla proposta di regolamento della Commissione europea sulla produzione e l'etichettatura di prodotti biologici, dando così di fatto il via ai negoziati interistituzionali. “Abbiamo migliorato significativamente la posizione del Consiglio relativamente alle soglie degli agrofarmaci - ha sottolineato il nostro ex ministro dell’Agricoltura - sventando il tentativo tedesco di togliere qualsiasi riferimento alle soglie stesse. Non siamo riusciti a rimuovere l’obbligo per le aziende zootecniche biologiche di rifornirsi di mangimi prodotti entro un raggio di 150 km dall'azienda, per una percentuale di almeno il 30% per polli e maiali e del 60% per gli altri animali, ma contiamo che durante i triloghi venga eliminato”.
Grande spazio è stato dedicato agli accordi di libero scambio, con particolare riferimento al Ttip (Transatlantic trade and investment partnership) tra Ue e Usa: “Abbiamo di fronte un’enorme opportunità di crescita per le nostre produzioni di qualità - ha sottolineato De Castro -. Serve però un maggiore protagonismo europeo per far sì che i negoziati si concludano in maniera positiva e in tempi brevi. L’agroalimentare dell’Unione ha un ruolo centrale nelle trattative e, in questa cornice, la tutela delle indicazioni geografiche è un passaggio obbligato per il buon esito dell’accordo. Dobbiamo lavorare per garantire al contempo trasparenza per il consumatore statunitense, proteggere le nostre eccellenze e i produttori e combattere l’Italian sounding. Obiettivi tutti raggiungibili. - ha concluso De Castro - Se non riuscissimo a siglare questa partnership si aprirebbe uno scenario molto incerto, in cui l’accordo già firmato tra Usa e 11 Paesi del Pacifico (Tpp) rischierebbe di definire regole e standard inferiori ai nostri, ai quali dovremmo sottostare per rimanere competitivi”.
Sul tema della sicurezza alimentare, De Castro ha sottolineato l’importanza della risoluzione del Parlamento europeo sull’Expo votata il 30 aprile a larghissima maggioranza. “La risoluzione – ha spiegato il coordinatore S&D, che è stato standing rapporteur della Comagri e ha lavorato alla risoluzione - ha fornito alla Commissione Ue un quadro articolato delle priorità sulle quali lavorare nel prossimo futuro: ricerca di pratiche agronomiche innovative in grado di migliorare le rese riducendo al contempo l’impatto ambientale; maggiore informazione ai cittadini e percorsi educativi su regimi e consumi alimentari equilibrati; riduzione dello spreco di cibo a tutti i livelli della catena di approvvigionamento; maggiore trasparenza e maggiore equità all’interno della filiera agroalimentare; misure volte a contrastare la crescente volatilità dei prezzi agricoli e il fenomeno del land-grabbing. La condivisione di questi temi ha voluto offrire un primo contributo tangibile della consapevolezza e della pro-attività dell’Europa, che dovrà necessariamente tenere il tema della food security come punto fermo nella definizione delle sue future politiche sociali, ambientali ed economiche”.
Tra gli altri temi toccati da De Castro quella della Pac appena entrata in vigore, per la quale si prevede una revisione nel 2017. Sul tema De Castro ha sollecitato le strutture ministeriali e le organizzazioni agricole e cooperative a far sentire sin da subito la loro voce, in modo da non essere poi costretti a subire decisioni prese da altri per nostra assenza.