Tra pochi giorni il Consiglio regionale della Lucania approverà la nuova legge regionale d’indirizzo sull’olivicoltura, mentre si è da poco costituito il Comitato regionale del settore olivicolo: primo passo per il lancio della Igp Olio Extravergine di Oliva Lucano.
E intanto Matera è la prima città italiana a sottoscrivere la Carta di Milano. Il documento di impegno per promuovere stili di vita sani, agricoltura sostenibile e riduzione dello spreco di cibo del 50 per cento entro il 2020, sarà firmato domani alla presenza del vice ministro delle Politiche agricole Andrea Olivero. La firma arriverà al termine della presentazione del documento nel corso della 40esima assemblea nazionale dell'Associazione Città dell'Olio.
L’assessore regionale alle Politiche agricole e Forestali, Luca Braia, esprime soddisfazione e plauso per la costituzione a Matera del Comitato regionale del settore olivicolo con l’adesione di Assoprol, Oprol, Uprol, Apo Matera, Cooperativa Rapolla Fiorente e Olivicola Lucana.
“Il percorso intrapreso – ha detto Braia – è virtuoso e recupera un indirizzo chiaro che il Dipartimento ha voluto dare agli operatori del settore. Potrà rappresentare, inoltre, un modello operativo che anche le altre filiere della produzione agroalimentare della nostra regione potranno perseguire e adottare sino alla auspicata costituzione di un unico Consorzio dell’olio lucano”.
“La realizzazione di un marchio dell’ olio lucano extravergine di oliva a Indicazione geografica protetta – ha aggiunto l’esponente del governo regionale - è un altro obiettivo prioritario che darà la possibilità di avviare un’azione coordinata di comunicazione e valorizzazione dell’intera produzione olivicola lucana con l’obiettivo di incrociare in maniera più adeguata i mercati nazionali ed internazionali che ricercano la nostra qualità e specificità”.
Annunciando il disegno di legge regionale sull’olivicoltura in approvazione nei prossimi giorni, Braia ha infine evidenziato: “Il Ddl rappresenta un’occasione unica per semplificare le procedure connesse alla gestione e valorizzazione del patrimonio olivicolo lucano, che non va vissuto solo sotto l’aspetto della produzione ma anche sotto quello della tutela e caratterizzazione del nostro splendido paesaggio, elemento distintivo di quel turismo rurale da sviluppare e incentivare”.