"E’ comunque un recupero fragile, segnato da un modo diverso di comprare, con un italiano su due (54 per cento) che è passato stabilmente a prodotti più economici nel carrello alimentare - sottolinea la Cia - e quasi il 35 per cento della spesa occupato ormai soltanto da prodotti in promozione e offerta speciale".
Entrano nel paniere Istat i prodotti “gluten free”. "Una scelta obbligata - commenta la Cia - visto che le vendite del segmento sono triplicate negli ultimi 5 anni e oggi il volume d’affari degli alimenti senza glutine ha raggiunto solo in Italia quota 250 milioni di euro. Non solo: le maggiori catene della Gdo hanno inserito i prodotti “gluten free” tra quelli a marchio commerciale e i megastore che offrono solo questo tipo di alimenti crescono del 10% annuo".
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