Grano da riseminare, interi raccolti di ortaggi invernali come cavoli, verze, cicorie e broccoli perduti, vigneti, carciofaie e asparagiaie allagati ma anche alberi da frutto e olivi divelti, serre scoperchiate e strade interpoderali interrotte per effetto delle precipitazioni violente e del vento forte che ha colpito duramente l’agricoltura. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti che chiede di avviare le procedure per verificare se esistono le condizioni per la dichiarazione dello stato di calamità nei territori colpiti dopo che l’ultima ondata di maltempo ha fatto salire ad oltre il miliardo il conto dei danni e delle perdite provocate dall’andamento climatico anomalo nelle campagne in tutto il 2013.

"La circolazione nelle campagne – sottolinea la Coldiretti - è difficile con strade interpoderali che sono state chiuse e in alcune zone si consiglia di evitare di passare in tratturi e strade di campagna invase dalle acqua. Siamo di fronte agli effetti della tropicalizzazione del clima che comporta una maggiore frequenza di bombe d'acqua improvvise che in Italia si abbattono su un ambiente fragile dove l’82 per cento dei Comuni è a rischio frane e alluvione in parte del proprio del territorio. A questa situazione - denuncia la Coldiretti - non è certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo  sbagliato ha tagliato del 15 per cento le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata. Ogni giorno - conclude la Coldiretti - viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento che non riesce a d assorbire la violenta caduta dell’acqua".